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Zanzare a Borgosesia? Non si poteva fare di più. La posizione degli operatori

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Zanzare a Borgosesia? Non si poteva fare di più. La posizione degli operatori. Il Comune di Borgosesia tiene a precisare che si è fatto tutto il possibile, e nei tempi che la burocrazia ha permesso.

Zanzare a Borgosesia? Non si poteva fare di più

Questo per rispendere a una serie di critiche rivolte sui social ma anche da parte di consiglieri di opposizione. E’ il coordinatore del progetto Davide Bruciaferri a spiegare: «Il primo elemento da chiarire riguarda la data d’inizio dei trattamenti – afferma il tecnico – che si colloca all’inizio di giugno. Detto ciò, le responsabilità dei ritardi nell’inizio dei lavori non sono da imputare né all’amministrazione comunale né al nostro centro operativo, considerando che l’iter autorizzativo dei progetti regionali è indipendente dalla volontà delle singole amministrazioni locali, che peraltro nel nostro comprensorio avevano già aderito ufficialmente al progetto a dicembre 2021, come previsto dalla legge regionale di riferimento».

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Bruciaferri conferma che i primi interventi devono concentrarsi sull’eliminazione delle larve, che vivono nelle acque ferme: « I primi interventi di quest’anno hanno riguardato proprio i focolai di sviluppo larvale presenti sul territorio, ivi compresi i tombini delle vie pubbliche; sono seguiti, successivamente, alcuni trattamenti a carico degli adulti di zanzara, effettuati sulla base di un’attenta analisi ambientale nonché sul parere dell’Asl, al fine di contrastare il più possibile la presenza delle popolazioni di tali insetti nelle aree maggiormente frequentate del centro urbano».

«E’ bene ricordare – aggiunge Bruciaferri – che i trattamenti sono svolti sulla base di un monitoraggio costante sia delle infestazioni larvali che della presenza di adulti nonché delle ovideposizioni da parte della zanzara tigre, osservate mediante l’ubicazione di specifiche trappole di monitoraggio».

Moscerini

Quanto alla diffusione dei moscerini, il coordinatore del progetto è tranchant: «Il nostro progetto regionale si limita al contenimento delle zanzare e non ad altri insetti come i cosiddetti “moscerini”, che pur potendo essere indirettamente coinvolti dai nostri trattamenti, non sono per ora considerati una priorità dal punto di vista sanitario e, pertanto, nei nostri territori non è giustificata una programmazione sistematica e diffusa di interventi di contrasto, che dovrebbero inoltre fare i conti con una seria valutazione di sostenibilità sanitaria ed ambientale».

Secondo il centro operativo, almeno due terzi dei siti di sviluppo delle zanzare moleste in ambito urbano è situato in aree private, dove gli innumerevoli contenitori d’acqua, principalmente a scopo irriguo, rappresentano l’habitat ideale per la deposizione delle uova ed il successivo sviluppo delle larve.

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1 Commento

1 Commento

  1. Annibale Cuccurru

    13 Luglio 2022 at 12:18

    Non si poteva fare di più? Si, perchè la burocrazia è sempre la stessa, quindi basterebbe iniziare prima ed essere più incisivi.

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