A Quarona settanta interpreti per una Passione unica in provincia

A Quarona settanta interpreti per una Passione unica in provincia. Dopo tre anni di assenza, è tornata alla grande la sacra rappresentazione del Venerdì santo.

A Quarona settanta interpreti per una Passione unica in provincia

Dopo tre anni di assenza causa restrizioni Covid, è tornata la rappresentazione della Passione a Quarona, evento che nel suo genere è l’unico in tutta la provincia di Vercelli. Venerdì sera è andata in scena l’edizione numero 39, a cura degli “Amici del Venerdì Santo”.

Dopo la processione della Domenica delle palme, venerdì una settantina di interpreti hanno dato vita ai vari momenti della Passione. La prima parte si è concentrata in piazza Silvio Pellico, dove sono state messe in scena la cospirazione del Sinedrio, l’ultima cena, l’orto del Getsemani, il tradimento di Giuda, la cattura di Gesù, il processo al tempio dei sommi sacerdoti Anna e Caifa, il rinnegamento di Pietro, il pentimento di Giuda, il primo processo da Pilato, il processo da Erode, il secondo processo da Pilato, la Flagellazione e il caricamento della Croce.

La conclusione a San Giovanni al monte

Per la seconda parte della sacra rappresentazione si è salito alla chiesa di San Giovanni al monte, raggiunta dopo aver percorso la mulattiera illuminata. Qui sono stati messi in scena gli ultimi quadri, vale a dire la Veronica che asciuga il volto di Gesú, la crocifissione, la morte in croce, la deposizione, la pietà e la resurrezione.

Tantissimi gli spettatori ad assistere a un evento emozionante e suggestivo, arricchito quest’anno da nuovi strumenti tecnologici. Quest’anno anche il cast si è allargato con nuove comparse, compresdi tre bambini. Nei ruoli principali Andrea Zanella (Gesù), Nicola Galli (Pietro), Tonino Bifano (Giuda), Luciano Pezzotti (Anna), Gaetano Ercoli (Caifa), Simone Cipolla (Pilato), Ugo Zanella (capo guardie romane), Franco Milesi (Barabba), Massimiliano Gallotta (Erode), Manuela Langhi (Maria), Milena Mariano (Veronica), Anna Chiara Servalli (diavolo), Ginevra Gallotta (angelo). La regia è stata curata da Anna Rosa Fila Robattino.
Foto di Carlotta Tonco

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