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Antenna 5G a Quarona: via libera, ma bisogna “mimetizzarla”

La commissione paesaggistica del Comune impone prescrizioni per mitigare l’impatto visivo sulla struttura di 30 metri.

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Antenna 5G a Quarona: via libera, ma bisogna “mimetizzarla”. La commissione paesaggistica del Comune impone prescrizioni per mitigare l’impatto visivo sulla struttura di 30 metri.

Antenna 5G a Quarona: via libera, ma bisogna “mimetizzarla”

La commissione paesaggistica del Comune di Quarona ha rinviato il progetto sulla nuova antenna di Valmaggiore richiedendo vengano predisposte maggiori mimetizzazioni dell’impianto. Sarà ora cura delle società realizzatrici presentare le modifiche da sottoporre nuovamente alla commissione. L’installazione dell’antenna (per telefonia mobile e 5G) non è comunque in discussione, avendo già ottenuto l’autorizzazione dell’Agenzia per la protezione ambientale (Arpa).

La realizzazione della struttura nella frazione rientra nel Piano Italia finanziato dall’Unione Europea (con fondi Pnrr) che si pone l’obiettivo di coprire aree attualmente mal servite e che sono a basso interesse di mercato da parte delle compagnie, che non prevederebbero quindi investimenti specifici. L’obiettivo è garantire una copertura 5G ad altissima velocità entro il 2026.

L’antenna sorgerà su un terreno pubblico in direzione del bivio per Lovario, che dista in linea d’aria circa duecento metri dalla casa più vicina. «La commissione paesaggistica ha analizzato il progetto e ha chiesto alcuni miglioramenti – spiega il sindaco Francesco Pietrasanta -. Essendo un’antenna con un’altezza superiore ai trenta metri, seppur posizionata in una zona boschiva, è stato chiesto venga prevista una maggiore mimetizzazione in linea con l’ambiente circostante».

Il sindaco: sulla salute bisogna fidarsi degli esperti

Sulla realizzazione della struttura, se da un lato di sono i benefici di una copertura stabile e una connessione veloce, dall’altro persistono le preoccupazioni per i rischi sulla salute. Soprattutto di questo si è dibattuto nell’incontro organizzato la scorsa settimana.

«L’Istituto superiore di sanità è stato chiaro sui rischi del 5G dopo decenni di studi sulla questione – prosegue il primo cittadino -. Bisogna fidarsi degli esperti, delle istituzioni e bisogna aver fiducia nell’umanità e nel suo progresso: oggi non staremmo così bene se non l’avessimo fatto. All’incontro era presente un gruppo “No antenne 5G” che ha monopolizzato la discussione non lasciando spazio ai cittadini intervenuti per informarsi e avere risposte. Vedo tanta gente arrabbiata che oggi è contro tutto, dai No Tav ai No vax, dai No diga a No pulire i letti dei fiumi, e quant’altro. Sono stanco di vedere un Paese immobilizzato e ricattato che sta scivolando nella decadenza mentre siamo tutti seduti comodi al caldo e con la pancia piena a lanciare sentenze, criticare e lamentarci».

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