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Capra sbranata a Cellio, cresce l’allarme in zona

Un’allevatrice sta pensando di raccogliere firme per mettere in evidenza la gravità del problema.

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Capra sbranata a Cellio, cresce l’allarme in zona. Un’allevatrice sta pensando di raccogliere firme per mettere in evidenza la gravità del problema.

Capra sbranata a Cellio, cresce l’allarme in zona

«Era mattina presto, avevo appena fatto uscire gli animali. Ero nella stalla che pulivo e sistemavo. Ho sentito il cane abbaiare insistentemente. Quando sono uscita mi sono trovata una delle mi capre morta sbranata».

E’ ancora incredula Emanuela quando racconta di quello che le è successo a Cellio con Breia. «Allevo capre per passione – spiega -Avevo già sentito di attacchi, proprio per questo alla sera ricoveriamo gli animali nella stalla. Mai avrei pensato che il lupo avrebbe attaccato uno dei miei animali di mattina».

Eppure è successo. «Quando ho sentito il cane abbaiare insistentemente sono uscita – riprende – e mi sono trovata la capra riversa a terra». L’attacco del predatore è stato fulmineo, anche se poi ha dovuto scappare e ha lasciato lì la carcassa della capra.
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“Numerosi casi in zona”

«In zona le segnalazioni di attacchi non mancano certo – riprende l’allevatrice -. Non tutti poi fanno le segnalazioni, perché comunque c’è un iter burocratico a cui dover stare dietro».

La donna è sconsolata di fronte all’attacco: «Ho pensato anche di muovermi con una petizione per chiedere alle autorità competenti di affrontare la situazione in modo serio. Nessuno ce l’ha con il lupo, che cerca solo da mangiare. Ma ormai gli attacchi stanno aumentando. Tra noi allevatori ci conosciamo un po’ tutti e sono pochi quelli che non hanno subito almeno un attacco».

C’è chi ha subito importanti danni economici e chi resiste cercando di tutelarsi come meglio può mettendo al sicuro gli animali.

Un’altra testimonianza

In zona un’altra testimonianza arriva da Laura che vive a Cadarafagno di Breia. «Io sono stata già colpita personalmente tramite predazione di una capretta nel mese di settembre – spiega -. Ora vivo in angoscia per gli altri animali, anche per un’asina molto anziana che non sarebbe di certo in grado di difendersi».

E sentendo le varie storie aumenta anche l’insicurezza. Ora nei miei boschi non posso neanche più far correre il cane come facevo prima – riprende Laura -. Non mi fido. Riesco a tenere le galline perché ho costruito un vero bunker per loro. Manco fossimo in guerra…»

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