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Cinquemila messaggi alla ex, che lo denuncia: condannato 40enne di Borgosesia
L’uomo non si era arreso alla fine della loro relazione e aveva tempestato di invii i profili social della donna.

Cinquemila messaggi alla ex, che lo denuncia: condannato 40enne di Borgosesia. L’uomo non si era arreso alla fine della loro relazione e aveva tempestato di invii i profili social della donna.
Cinquemila messaggi alla ex, che lo denuncia: condannato 40enne di Borgosesia
In un solo anno si è vista arrivate qualcosa come cinquemila messaggi. Una valanga di comunicazioni ossessive inviate all’ex convivente, nonostante lei avesse fatto di tutto per tagliare i ponti: lo aveva bloccato su WhatsApp, sui social, ovunque possibile. Alla fine ha trovato il coraggio di denunciarlo. E la giustizia le ha dato ragione.
Un uomo di 40 anni residente a Borgosesia è stato condannato dal tribunale di Vercelli a dieci mesi di reclusione per stalking, con l’aggravante del cyberstalking, ovvero la persecuzione online. Oltre alla pena detentiva (con la condizionale), dovrà versare 1000 euro di risarcimento alla parte civile. E seguire un percorso rieducativo di sei mesi presso una struttura specializzata.
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La persecuzione via messaggi
Secondo quanto emerso nel processo, l’uomo ha tormentato l’ex compagna con continui messaggi, mail e tentativi di contatto. Nonostante i blocchi ripetuti, riusciva sempre a farle arrivare nuove comunicazioni: brevi, lunghe, insistenti, sempre focalizzate sulla relazione ormai conclusa. La donna, in aula, ha parlato di uno stato costante di ansia e della sensazione di essere osservata, riferendo di aver visto l’ex più volte vicino a casa sua.
La sentenza – che somma sei mesi già stabiliti in un precedente giudizio a ulteriori quattro decisi recentemente dalla giudice Mariaelena Crivelli – rappresenta un esempio concreto di come anche la violenza digitale possa e debba essere perseguita penalmente.
Cyberstalking: un reato ancora sottovalutato
Spesso si tende a sottovalutare lo stalking online, pensando che resti confinato dietro uno schermo. Ma le sue conseguenze sono reali. Questo tipo di persecuzione è definito cyberstalking: comportamenti molesti, minacciosi o offensivi ripetuti nel tempo, che generano nella vittima paura, stress e senso di insicurezza.
Chi commette questi atti è spesso un ex partner, ma non necessariamente: può trattarsi anche di conoscenti o perfetti sconosciuti. L’importante è riconoscere il problema e sapere come reagire.
Cosa fare se sei vittima di cyberstalking
Secondo le linee guida della Polizia Postale, ecco alcune azioni fondamentali:
- Non rispondere ai messaggi minacciosi o provocatori, per non alimentare ulteriormente l’ossessione
- Salva prove e screenshot dei messaggi ricevuti, annotando date, orari e piattaforme usate
- Denuncia i fatti recandoti presso l’ufficio di polizia più vicino o utilizzando i servizi di segnalazione online disponibili sul sito della Polizia postale
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