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Imprigionata per ore in una grotta: terribile avventura per una socia del Gruppo speleo valsesiano

La donna è stata colpita da una scarica di pietre a 50 metri di profondità.

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Imprigionata per ore in una grotta: terribile avventura per una socia del Gruppo speleo valsesiano. La donna è stata colpita da una scarica di pietre a 50 metri di profondità.

Imprigionata per ore in una grotta: terribile avventura per una socia del Gruppo speleo valsesiano

Dopo una notte passata in fondo a una grotta con una ferita alla testa è stata estratta alle 2 di notte di mercoledì. Un’avventura da paura per una 60enne, socia del Gruppo speleologico mineralogico valsesiano. Si tratta di una donna residente a Gargallo, ma che frequenta da tempo l’associazione valsesiana.

La disavventura

Nel pomeriggio del 25 aprile la donna aveva preso parte a una discesa lungo la grotta “Abisso Primeros” in località Val Alta tra i Comuni di Duno e Cassano Valcuvia, nel Varesotto. Insieme a lei anche alcuni valsesiani componenti del gruppo. A un certo punto una pietra ha ceduto, altre l’hanno colpita in testa mentre si trovava a 50 metri di profondità e lì è rimasta bloccata.

I compagni di avventura hanno subito avvertito il Soccorso alpino. Sul posto sono giunti una trentina di tecnici del Cnsas della Lombardia che si sono portati nei pressi dell’ingresso alla grotta. E hanno cominciato a predisporre il centro operativo e ad allestire la linea telefonica, per garantire la comunicazione tra l’esterno e l’interno. Erano presenti anche i tecnici di soccorso alpino della Delegazione Lariana, stazione di Varese.

Le operazioni di soccorso

Una squadra è entrata subito in grotta, per la prima assistenza tecnico-sanitaria e per valutare anche le condizioni del contesto: la grotta infatti è molto stretta e c’era la possibilità che si verificassero altri distacchi.

Nel cunicolo sono entrati anche un medico del Cnsas, una dottoressa giunta da Premana grazie all’intervento dell’elicottero della Guardia di finanza, partito da Venegono, e un’infermiera del Cnsas, sempre in contatto diretto con la centrale operativa di Areu. Sul posto c’era anche la componente dei disostruttori del Cnsas, provenienti dalle delegazioni speleologiche di Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia, pronti a intervenire se fosse stato necessario allargare alcuni passaggi. Per fortuna la 60enne è sempre stata cosciente, seppur ferita e dolorante.

Le operazioni di salvataggio

E’ stata assicurata a un estricatore, uno strumento che serve per tenere il corpo immobile e consente movimenti di recupero più agevoli rispetto a una barella, con un ingombro minimo. Una volta messo in sicurezza poco prima delle due di notte, la 60enne è stata fatta uscire dalla grotta ed è stata portata in ospedale con l’ambulanza. Le sue condizioni non sono mai state critiche.
L’intervento è terminato all’alba, con il rientro delle squadre.

Il Gsmv di Borgosesia si è tenuto sempre in contatto per seguire le operazioni di recupero della propria socia. La donna di Gargallo frequenta l’associazione, le uscite e le riunioni. E’ una grande appassionata di speleologia e ha frequentato un corso. In ospedale a Varese è stata sottoposta a una serie di accertamenti e il suo quadro clinico è confortante. Aveva le protezioni necessarie durante la discesa in grotta,

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