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La scuola di Borgosesia ricorda la maestra Antonella Figarolo

Aveva insegnato alle elementari di Agnona e del centro. Da qualche anno era ospite in casa di riposo.

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La scuola di Borgosesia ricorda la maestra Antonella Figarolo. Aveva insegnato alle elementari di Agnona e del centro. Da qualche anno era ospite in casa di riposo.

La scuola di Borgosesia ricorda la maestra Antonella Figarolo

Sono tanti i borgosesiani cresciuti con i suoi insegnamenti: la città ricorda la maestra Antonella Figarolo, che ha cessato di vivere nei giorni scorsi. L’insegnante è stata il punto di riferimento per centinaia di alunni delle scuole elementari del centro e di Agnona. E sono in molti oggi a ricordarne la preparazione, la dolcezza e l’eleganza.

La donna ha sempre vissuto a Borgosesia dove ha anche concentrato il suo percorso professionale. Molti gli anni trascorsi ad Agnona, quando la frazione aveva ancora una sede scolastica, e alla scuola del centro. Sposata con Antonio Grigoletto, quando pochi anni fa è rimasta vedova si era trasferita alla casa di riposo di Sant’Anna.
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Come una seconda madre

Tanti sono stati i bambini cresciuti con la maestra Figarolo: era un’insegnante seria, ma soprattutto una seconda mamma. E a distanza di mezzo secolo, c’è chi non ha smesso di ricordarla.

«E’ stata la mia maestra in quarta e quinta elementare – racconta Mauro Cavinato -, era l’inizio degli anni Settanta, e andavo a scuola ad Agnona dove lei aveva insegnato per parecchi anni. Ricordo quando ci tenesse affinché noi bambini ci avvicinassimo alla lettura: per farlo aveva anche creato una piccola libreria all’aperto nella piazza San Michele dove potevamo recarci per scegliere un libro. La sua idea ha avuto ottimi risultati, tanto che ricordo ancora oggi il primo libro che ho preso in prestito».

Amante della natura e della montagna

La maestra Figarolo era un’insegnante moderna, che non si limitava alla lezione in aula ma coinvolgeva i giovani alunni in attività ed esperienze per arricchire il loro curriculum scolastico.

«A lei piaceva molto la montagna e la natura, interessi che ci trasmetteva. E ancora i minerali, tanto che invitava in classe esperti della zona per parlarcene – ricorda ancora Cavinato -. Aveva anche organizzato una gita alle Cinque Terre, una destinazione impensabile per quegli anni. Cercava di farci interessare ai più diversi argomenti, voleva che fossimo preparati su tutto».

Il legame tra la maestra e l’alunno è proseguito negli anni: «L’ho incontrata per caso a Sant’Anna, era come la ricordavo, elegante e molto gentile. E dopo essermi rivolto con il “lei” quando era la mia maestra, in età adulta il nostro colloquio è diventato con il “tu”».

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