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Radiografie senza uscire di casa: la nuova sfida di Igea
Parte una raccolta di fondi in collaborazione con l’Asl, l’obiettivo è arrivare a 60mila euro.

Radiografie senza uscire di casa: la nuova sfida di Igea. Parte una raccolta di fondi in collaborazione con l’Asl, l’obiettivo è arrivare a 60mila euro.
Radiografie senza uscire di casa: la nuova sfida di Igea
Un apparecchio portatile per fare radiografie a domicilio: è questo l’obiettivo della nuova raccolta fondi che fa capo all’associazione Igea – prevenzione salute vita di Borgosesia.
«Abbiamo attivato la raccolta fondi finalizzata all’acquisto di un apparecchio radiologico portatile, che verrà utilizzato sul territorio valsesiano per effettuare radiografie a domicilio su pazienti selezionati, immobilizzati e particolarmente fragili – spiega la presidente dell’associazione, Maria Marcon –. Il progetto, per il quale occorrono 60mila euro circa, ci è stato sottoposto dalla direzione dell’Asl di Vercelli allo scopo di realizzare l’idea del professor Alessandro Stecco, primario della radiologia dell’Asl. E noi l’abbiamo accolto con grande favore, consapevoli della ricaduta straordinaria sul territorio valsesiano e valsesserino in termini di risposta diagnostica e terapeutica per la popolazione anziana e fragile».
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Diagnosi veloci in collegamento con l’ospedale
È lo stesso professor Stecco a spiegare le finalità del progetto, volto a produrre diagnosi in tempi brevi per pazienti anziani con difficoltà motoria oppure molto malati e dunque difficili da trasportare.
«In linea con le indicazioni più attuali di domiciliarità delle cure, ho proposto all’Azienda sanitaria l’acquisto di un apparecchio radiologico portatile, estremamente leggero e dunque trasportabile senza difficoltà nelle case dei malati per sottoporli a radiografie che possano agevolare la diagnosi di problematiche toraciche» spiega il primario.
«Parlo, per esempio, di sospette polmoniti o versamenti pleurici, oppure per valutare le condizioni dei pazienti dopo cadute che possono aver provocato fratture. Si tratta di un sistema diagnostico rapido, con un servizio da attivare su richiesta dei medici di base, che si interfacceranno con l’ospedale di riferimento da cui partirà un tecnico della radiologia per effettuare l’esame. Grazie a moderni strumenti di telemedicina, il tecnico trasmetterà la radiografia al reparto per la valutazione ed il referto in tempo reale da parte del radiologo».
Obiettivo autunno
Si spera di raccogliere i 60mila entro qualche mese, così da consentire l’acquisto dello strumento entro l’estate e la sua operatività entro il prossimo autunno.
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