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Valduggia, è crollato uno degli ultimi antichi “taragn”

La costruzione era tra gli ultimi esemplari originali presenti nell’area del Parco.

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A Valduggia è crollato uno degli ultimi antichi “taragn”. La costruzione era tra gli ultimi esemplari originali presenti nell’area del Parco.

Valduggia, è crollato uno degli ultimi antichi “taragn”

E’ crollato uno dei taragn di Sorzano, una delle antiche costruzioni che ancora si trovano nella frazione ormai disabitata tra i boschi del Parco del monte Fenera. Era uno degli ultimi esemplari di queste opere della tradizione contadina tipiche di questa area della Valsesia.

Erano abitazioni costruite con tronchi di castagno e tetto in paglia di segale, utilizzate come fienile e ricovero di animali e attrezzi agricoli. Il crollo del taragn è stato evidenziato da una escursionista. Il suo post sui social è stato accolto da molti con dispiacere e con l’amarezza di vedere lasciate all’incuria queste costruzioni che rappresentano un patrimonio storico, senza che sia stato fatto nulla per conservarli.

Restano pochissimi esemplari

A Sorzano rimangono infatti pochi esemplari originali di taragn, e c’è stato chi, sino a pochi anni fa, se ne prendeva cura. Enrico Viotti, classe 1923, è stato a lungo l’ultimo abitante della frazione valduggese: viveva in un taragn, dagli anni Sessanta quando Sorzano si era spopolata e anche la sua famiglia aveva deciso di scendere in paese.

Per tutta la vita il suo lavoro principale è stato realizzare i tetti in paglia dei taragn. A Sorzano, Viotti è rimasto a vivere sino alla soglia dei novant’anni quando aveva dovuto trasferirsi in casa di riposo dove è scomparso nel 2020.

Un mondo che non esiste più

Testimoni di un mondo che non esiste più, per la loro peculiarità i taragn sono sempre stati studiati e visitati da molte persone, menzionati e descritti in libri e pubblicazioni. Per riscoprire e valorizzare questi luoghi in passato erano state organizzate anche gite, sia per le scolaresche che per adulti, per visitare Sorzano. Negli anni ci sono stati anche progetti per tutelare e valorizzare le costruzioni rimaste, ma per varie ragioni non sono stati attuati e i pochi esemplari ora stanno pagando il tributo con il tempo che passa.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ennio Bertona

    16 Giugno 2025 at 21:26

    segnalato l’anno scorso, era crollata la facciata ma le crepe nei muri restanti non lasciavano speranze.
    Come dice l’articolo, nulla è stato fatto, nessun ente si è mai interessato di una pur mijima conservazione di questo autentico patrimonio.
    Ne rimane uno, l’ultimo, il taragn che sta pochi metri sopra quello crollato, che in pochi anni ha perso il 70% della copertura in segale, dopo la partenza di Enrico Viotti. Manca poco…

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