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Cronaca

Addio a Elisa, 57 anni: lavorava in radiologia a Borgosesia

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Qualche giorno prima di morire aveva scritto che «il coraggio è solo una scelta di ogni attimo, il coraggio è pazienza, è accettazione»

Giovedì Serravalle si è tinta di rosso. Il colore tanto amato da Elisa Maffeis, il colore che lei stessa aveva chiesto alle amiche di indossare al suo funerale. Fosse anche solo una sciarpa o un paio di scarpe, oppure una rosa rossa da tenere in mano mentre la si accompagna nell’ultimo viaggio. Residente a Serravalle, Maffeis è morta martedì a 57 anni, mentre si trovava all’hospice di Gattinara. Stava combattendo contro un male che alla fine ha avuto la meglio, lasciando un grande vuoto in chi l’ha conosciuta. Molti la ricordano impegnata nel reparto di radiologia dell’ospedale di Borgosesia, dove lavorava allo sportello; e ricordano che su di lei potevi sempre contare, perchè era paziente e disponibile, sempre pronta ad aiutare gli utenti, qualunque fosse il loro problema.

A Serravalle la donna era molto conosciuta e giovedì è stata ricordata per il suo essere affabile e generosa. Ma anche per il coraggio con il quale ha affrontato la malattia, tanto da essere lei a cercare di sollevare il morale agli altri. Il suo modo di vivere, il suo pensiero, sono tutti racchiusi in un messaggio che la donna aveva affidato a Facebook pochi giorni prima di morire: «Mi dite in tanti che sono coraggiosa. Il coraggio non è una dote innata, il coraggio non è che uno ce l’ha e l’altro no. Il coraggio è solo una scelta di ogni attimo, il coraggio è pazienza, è accettazione. Non c’entrano niente la “fiducia”, la “speranza” che le cose possano andare meglio. Il coraggio è vivere ogni momento, anche questo, con tutto ciò che c’è, e lasciar perdere il futuro, che tanto non esiste. E smetterla una buona volta di fuggire e rifugiarsi nei sogni, o cercare disperatamente “un’altra vita”… Perchè c’è solo questa vita: ed è quella che stai vivendo proprio ora».

Non era un mistero che la donna fosse brava con le parole: più volte in passato aveva descritto sul social luoghi e stati d’animo mostrando una rara sensibilità. Lo spiega bene un’amica, Monica Zanco: «Elisa aveva un’anima pura e bella, amava in modo totale e incondizionato la vita. Non ho mai conosciuto una persona così forte, coraggiosa e serena. Le volevo bene e lei finiva sempre le nostre chiacchierate con un “ti voglio bene”. Mancheranno a tutti le sue bellissime parole, glielo dicevo sempre che dei suoi “pezzi” su Facebook avrebbe dovuto farne un libro: era nata per scrivere». Appassionata di filosofie orientali, per qualche tempo la donna si era dedicata anche alle arti marziali: «Insieme al compagno e alla figlia aveva frequentato la mia scuola – ricorda Riccardo Pavan, titolare della “Mu Shin Dojo” -, seguivano il corso di judo. Era una persona affabile, generosa e sempre allegra. E al lavoro era impeccabile, gentile con tutti i pazienti».

Il funerale è stato celebrato giovedì pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Serravalle, poi la salma ha raggiunto il cimitero di Roccapietra. Elisa Maffeis lascia la mamma Lina, il papà Remo, le figlie Domiziana e Camilla, il compagno Moreno, l’affezionato Sergio e la sorella Laura.

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