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Cronaca

Argnaccia in fiamme a Capodanno: caccia ai responsabili

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Argnaccia in fiamme: a dare origine al rogo potrebbe essere stato il lancio di lanterne cinesi oppure l’uso di petardi.

Argnaccia in fiamme

L’uso di lanterne cinesi liberate nel cielo o forse di petardi: potrebbe essere questa la causa dei diversi incendi scoppiati in Piemonte nella notte di Capodanno. Fra questi anche un caso in Valsesia. Alle 2 di notte dell’1 gennaio 2022 infatti sono state avvistate da Campertogno le prime fiamme nella zona dell’alpe Argnaccia. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Varallo e le squadre volontarie oltre ai carabinieri forestali di Scopa e ovviamente i volontari Aib. Le operazioni di spegnimento sono state difficoltose, sabato mattina 1 gennaio 2022 bruciava ancora il versante tra Argnaccia e Casa del Bosco.

Le cause

Come negli altri incendi verificati in Piemonte non si esclude che a far divampare le fiamme siano state le classiche lampade cinesi che vengono lanciate nel cielo la notte di Capodanno, ma purtroppo senza criterio. E’ stata presa in esame anche la possibilità che possa essersi trattato di un petardo, nonostante vigesse l’ordinanza di divieto. Per spegnere le fiamme è stato necessario l’utilizzo anche dell’elicottero.

Una notte difficile

Purtroppo la notte tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 è stata caratterizzata da incendi boschivi un po’ in tutto il Piemonte. Alla fine della giornata di emergenza di sabato 2 gennaio il bilancio solo per quanto riguarda i volontari Aib Piemonte parla di oltre 120 operatori con 40 automezzi intervenuti in diversi comuni del Piemonte. Le varie squadre Aib sono state impegnate in interventi di spegnimento incendi boschivi nei Comuni di Sanfront e Crissolo, in provincia di Cuneo, Frassinetto nel canavese nel Torinese, Masera in provincia di Verbania, Donato nel Biellese e Campertogno. questi ultimi due sono stati i casi più difficili da gestire soprattutto per la zona impervia da raggiungere. Gli incendi sono stati estinti, domenica si è proseguito con l’attività di bonifica e con il controllo delle aree.

Foto Antonio Dentis su Facebook

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