Cronaca
Carpignano, dalla protesta alla proposta: il Pd pensa al biodistretto
“Un progetto incompatibile con l’assetto socio-economico di un territorio particolarmente vocato alle produzioni agroalimentari e viti-vinicole di pregio”. E’ questa la motivazione addotta dalla Giunta regionale – e per anni sostenuta da cittadini e amministratori locali – che ha espresso parere negativo alla richiesta di Eni di un permesso di ricerca di idrocarburi nel comune di Carpignano Sesia. Ora però, dicono i vertici del Pd novarese, occorre passare dalla protesta alla proposta e mettere a punto una credibile prospettiva di sviluppo per un territorio con grandi potenzialità.
“Una vittoria dei cittadini, degli amministratori locali e delle buona politica”: commentano così, il vertice della segreteria proviniciale del Pd di Novara Mauro Gavinelli e il responsabile ambiente, ecologia e territorio Fabrizio Barini, il “no” della Giunta regionale alla richiesta Eni di un permesso di ricerca di idrocarburi nel comune di Carpignano Sesia.
“Da anni sosteniamo che il progetto è incompatibile con l’assetto socio-economico di un territorio particolarmente vocato alle produzioni agroalimentari e viti-vinicole di pregio – proseguono Gavinelli e Barini -. Motivazioni che ritroviamo nella delibera della Giunta regionale e che danno ragione all’iniziativa politica condotta in questi anni dai cittadini di Carpignano e dagli amministratori locali della provincia di Novara”.
Per i vertici del Pd è il momento di passare dalla fase della protesta a quella della proposta: “L’istituzione di una oil free zone e di un biodistretto che coinvolga i Comuni delle sponde del Sesia rappresentano una credibile prospettiva di sviluppo che mette al centro l’economia sostenibile, le eccellenze agroalimentari e le bellezze paesaggistiche ovvero i grandi giacimenti di ricchezza di cui dispone il territorio e che vanno sfruttati”
Nessuna novità, invece, per quanto attiene il progetto britannico nell’area di Gattinara, Lozzolo e colline novaresi, zona che non era stata definita oil free. Bisognerà attendere il 2016 per comprendere le intenzioni della British Petroleum.
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