Cronaca
Devastata la “scuola di sopravvivenza” nei boschi di Coggiola
Devastata la “scuola di sopravvivenza” in Valsessera: le serrature sono state forzate e gli interni distrutti.
Devastata la “scuola di sopravvivenza”
Amara sorpresa per la scuola di sopravvivenza di Coggiola: la sede lungo il sentiero oltre il santuario del Cavallero è stata completamente distrutta. E’ qui infatti che da qualche tempo il Micap aveva aperto un campo di sopravvivenza in una cascina. Nei giorni scorsi la brutta sorpresa. «Qualcuno ha forzato la serratura – spiega l’istruttore Vinicio Del Beccaro – distruggendo tutto e quello che era all’interno solo per dispetto». I locali ospitavano attrezzature e corde, ma gli istruttori della scuola di sopravvivenza hanno trovato solo distruzione. E dire che la struttura non è neppure così accessibile: per arrivarci bisogna avventurarsi lungo il Cavallero, superare il ponte e prendere il sentiero che parte da dietro al santuario. Chiaro che qualcuno voleva fare un dispetto al gruppo presente ormai da diverso tempo nel cuore della Valsessera.
Addio alla Valsessera
L’istruttore Del Beccaro ha deciso di lasciare la Valsessera con una nota di polemica su Facebook: «Abbiamo cambiato valle andando in posti più civili e dove ringraziano per quel poco lavoro che procuriamo». Una affermazione che non è stata digerita dal sindaco Gianluca Foglia Barbisin: «Di sicuro vandali se ne trovano ovunque, dispiace per i danni che hanno subito. Ma parlare di posti più civili è come dire che qui ci sono soltanto maleducati…»
Il Micap Survival camp concentrava l’attività in mezzo al bosco, un vero e proprio campo di sopravvivenza dove i partecipanti per una settimana non potevano avere alcun contatto con l’esterno: niente radio, orologi, cellulari.
La sfida
Ma soli a sfidare la natura per una settimana di addestramento senza tecnologia e con cibo razionato. I partecipanti che scelgono questo tipo di vacanza devono fare i conti con l’isolamento, i problemi di ipotermia e orientamento. Durante la settimana devono superare prove per sopravvivere. «Il nostro obiettivo – spiega Del Beccaro – è aiutare le persone a gestire la paura. Occorre superarsi con le misure più ataviche per diventare un vero leader». A prendere parte a questi campus erano uomini e donne provenienti un po’ da tutta Italia, alcuni si avvicinano a queste proposte per sfidare se stessi, altri vi prendono parte per rafforzare il proprio carattere.
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Vinicio
4 Dicembre 2018 at 12:44
Di inciviltà ormai sono piene le città ma come ho poi scritto non mi riferivo alla popolazione con cui con i pochi che conoscevo andavamo più che d accordo. Scusate il mio sfogo ma veder~ tutto distrutto ci ha fatto male eravamo innamorati di quel posto