Cronaca
Escursionisti attaccati da cani a guardia della mandria
Escursionisti attaccati da cani, hanno rischiato grosso lungo uno dei sentieri della Valsesia. Si sono avventurati senza conoscere le regole diffuse anche da “Life WolfAlps”
Escursionisti attaccati da cani
Alcuni escursionisti nei giorni scorsi hanno rischiato grosso lungo uno dei sentieri dell’alta Valsesia. Si sono avventurati senza conoscere le regole diffuse anche da “Life WolfAlps” sul comportamento da tenere quando sul proprio cammino si incontra un cane da guardianìa che sta sorvegliando animali al pascolo. Proprio il loro atteggiamento ha indotto uno dei tanti cani a tutela del pascolo ad attaccare vedendoli come una minaccia per il bestiame. Per fortuna l’episodio si è risolto con l’intervento del pastore che ha richiamato il fedele amico a quattro zampe e risolto la vicenda in poco tempo. A parte il grande spavento e una fuga, la situazione di emergenza è comunque rientrata in fretta. Purtroppo ancora in pochi conoscono il corretto comportamento da tenere quando ci sono i cani da guardianìa a sorveglianza degli animali da pascolo. Soprattutto negli ultimi anni gli allevatori della Valsesia hanno dovuto far fronte alla minaccia del lupo. E una delle soluzioni adottate è la presenza di una cane da guardia, la sua presenza negli alpeggi è ormai consolidata ma occorre prestare attenzione. Per oltre un secolo l’uomo non si è più dovuto preoccupare di convivere con il lupo in Valsesia, ma nell’ultimo periodo gli attacchi e avvistamenti non sono mancati. Da qui la necessità di prendere le dovute contromisure per difendere il proprio allevamento.
Provvedimenti in Valsesia
E alcuni Comuni valsesiani, tra cui Riva Valdobbia, ha iniziato a informare i propri escursionisti che soprattutto nel periodo estivo frequentano la vallata e i sui sentieri. E’ stata adottata cartellonistica realizzata da “Life WolfAlps” dove si propongono una serie di consigli agli escursionisti per evitare spiacevoli sorprese. «Avviso ai turisti – recita il cartello -. Qui lavora un pastore con cani da protezione. Il cane difende i suoi animali da predatori e intrusi: fai attenzione, non muovere le pecore, eviterai che intervenga in loro difesa». Quando si incontra un gregge c’è sempre un cane da guardia nei pressi, il comportamento da tenere è semplice: fermarsi, non correre, mantenere un comportamento calmo e passivo, soprattutto non gridare o tirare sassi, nè minacciare con il bastone. Occorre distogliere lo sguardo e camminare lentamente cercando di allontanarsi. E se si ha un cane con sè occorre tenerlo a guinzaglio, mentre se si è in sella a una mountain bike il consiglio è scendere e spingere la bicicletta finchè non ci si è allontanati abbastanza. Tutti questi consigli sono stati tradotti in inglese, francese e tedesco proprio per informare tutti i turisti che nel periodo estivo si spingono lungo i sentieri della Val Vogna. Insomma i consigli per evitare spiacevoli sorprese e vicende ci sono, occorre fermarsi a leggere attentamente i cartelli prima di intraprendere una escursione, soprattutto se è la prima volta che si passa lungo il sentiero.
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alessandro belviso
3 Settembre 2018 at 21:22
di cani maremmani ne ho incontrati tanti nei trekking, tranquilli fintanto si resta a molta distanza ma alcuni di essi non ti fanno passare con o se senza pecore, convinti che il tratto di terreno sia loro se poi sono le pecore che si muovono verso di te è meglio allontanarsi in fretta. alcuni non fanno caso agli umani fintanto che gli umani stanno lontani dalle pecore, altri meno, qualcuno può essere pericoloso se gli capiti vicino. Il fatto positivo è che desistono se hai il tempo e lo spazio di allontanarti dal loro “confine” perché al suo interno una volta che il maremmano si slancia mostrando i denti è per mordere ed è anche grosso…
Neanche i lupi ci provano…
Nicoletta
5 Settembre 2018 at 14:51
Nemmeno una settimana fa sono stata accerchiata e morsa sul polpaccio e sul sedere da tre pastori maremmani mentre percorrevo una tappa del Cammino dei briganti.I cani sono arrivati correndo ed abbaiando aggressivamente nonostante fossi lontana dal gregge.Il pastore non era presente per richiamare i suoi cani e devo dire, nonostante la paura,il dolore ed 8 giorni di prognosi,di essere stata fortunata.Una delle cose che mi ha lasciata davvero basita è il fatto che,dopo l’accaduto,ho scritto un post sulla pagina FB del cammino per raccontare sia l’incidente (e avere il nome del pastore proprietario del gregge e dei cani) che le mie impressioni sul cammino stesso e il suo creatore interpretando negativo il mio post lo ha dapprima ignorato e poi cancellato.Ad una mia ulteriore richiesta di conoscere il nome del pastore (senza nemmeno informarsi delle mie condizioni di salute) ha detto di non potermi aiutare,di conoscere il pastore pur abitando a 10 km di distanza dal luogo dell’incidente.Vergognoso!
Anna
5 Settembre 2018 at 22:46
frequento i sentieri di montagna da più di quarant’anni e ora sono giunta ad una scelta “obbligata”: non frequenterò più quelle zone in cui sono presenti animali al pascolo e cani, che siano da guardiania oppure no ( anni fa sono stata morsa da un cane di guardia a delle mucche…non era un maremmanno…e camminavo calma e tranquilla e senza bastone…). Camminare in montagna è un piacere e non si può viverlo con ansia e preoccupazione….non è sempre facile aggirare un gregge perché dipende anche dalla conformità del terreno…L’alternativa è cambiare itinerario….ma se il gregge lo incontro durante il rientro? Non torno a casa? Per questi motivi la mia scelta “obbligata”…quindi non andrò più in val Vogna, non salirò più al Sottile e neppure al Carestia…ecc.
mario
3 Agosto 2019 at 7:10
I “vecchi” in passato hanno debellato il lupo:chissa perche?
Non erano laureati nè molto istruiti ma osservavano la
natura , prima o poi il lupo assaggerà l’uomo.
Claudio
5 Agosto 2019 at 19:09
Non credo proprio che “osservavano la natura”!
infatti…Le “testimonio” che: i “vecchi”, (come li chiama Lei), mai e poi mai…”ABBANDONAVANO I LORO CAPI DEL GREGGE”, su per le cime dei monti! Ora invece…
Tutte le sere, prima del buio, i “vecchi”…partivano coi cani, alla ricerca delle loro capre e pecore, per radunarle e rinchiuderle, perchè il “rischio in altura” è da sempre “ESISTITO”, ed “era” anche allora, appena dietro l’angolo! (Che ci sia il lupo o no)!
(Questa “ERA” la pastorizia dei nostri “vecchi”!)
E con quei capi, allora, “si sfamava” (VERAMENTE) la famiglia! Ora, ai giorni nostri, mi si dica ciò che vuole, ma “questo” non esiste più! Ora i capi di bestiame, si possono anche “abbandonar per giorni…”