Cronaca
”Fungiat” maleducati nel Triverese danneggiano i boschi
Un esperto lancia l’allarme: «Così ci facciamo del male da soli».
Buchi, rifiuti abbandonati, terreno rovinato: in alta Valsessera alcuni cercatori di funghi mostrano davvero poco rispetto per l’ambiente che dona loro i gustosi frutti. A sollevare la questione è Angelo Giovinazzo, un vero esperto che nei suoi giri ha trovato situazioni davvero assurde. «Sembra che sia scoppiata una vera psicosi da fungo – spiega -. I boschi sembrano campi di battaglia, si trova qualsiasi cosa: vetri, bottiglie, lattine, involucri di qualsiasi tipo». Insomma si trovano rifiuti di ogni genere. «Ma se avevano uno snack o bibita vuol dire che avevano anche uno zaino dove riporre l’imballo – osserva Giovinazzo – e invece lasciano tutto nei boschi». Poi ci sono coloro che non hanno minimamente cura del bosco. Dopo aver trovato un fungo, non si limitano a cercarne altri attorno. «Si improvvisano veri e propri cercatori d’oro scavando in ogni dove», riprende.
E lo spettacolo che rimane è deprimente: «In questi ultimi giorni i boschi di abete rosso che circondano la Strada Panoramica Zegna, risultano completamente distrutti. Già ci han messo del loro i cambiamenti climatici con le piogge monsoniche concentrate in episodi da meno di un’ora con erosione della lettiera di aghi o foglie e creazione di cumuli alternati a zone in cui la lettiera è stata completamente erosa con terra viva. Non si sentiva certo la necessità di ulteriori danni da inciviltà umana. Rastrellare, spostare, danneggiare la lettiera è vietato per legge. Si fa un danno al bosco ed ai miceli, ma soprattutto a noi stessi, perchè così facendo ci tiriamo la zappa sui piedi, impedendo a storici miceli di poter continuare a fruttificare».
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