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Cronaca

Il boss trovato con i documenti di identità falsi

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Mario Tatone per anni è stato un esponente di spicco della “mala” biellese

E’ tornato in un’aula di tribunale Mario Tatone, il pericoloso latitante arrestato l’anno scorso in un bar di Masserano mentre beveva tranquillamente un caffè. Questa volta l’accusa nei suoi confronti è il possesso di documenti falsi, quando infatti la polizia lo arrestò con sé aveva una carta di identità valida per l’espatrio, ma contraffatta. L’uomo ha alle spalle diverse rapine, oltre a un omicidio avvenuto a Candelo nel 1985.

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