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Cronaca

In tribunale per la morte di Andrea Lancini

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Due persone sono accusate di omicidio colposo per la morte di Andrea Lancini, il giovane di Buronzo precipitato dal tetto di un cassero perdendo la vita.

Due persone sono accusate di omicidio colposo per la morte di Andrea Lancini, il giovane di Buronzo precipitato dal tetto di un cassero perdendo la vita. Sono passati tre anni dalla tragedia e in tribunale a Vercelli è in corso il procedimento penale nei confronti della proprietaria della cascina di Rovasenda dove avvenne il fatto e l’ex dipendente dell’azienda. L’accusa contesta l’omicidio colposo e il mancato rispetto delle norme anti infortunistiche.

Era la mattina dell’8 febbraio del 2013, Andrea Lancini era stato assunto nel mese di novembre proprio per sostituire l’ex dipendente che però dava ancora una mano all’interno dell’azienda. Era un giovane di 19 anni che aveva appena terminato gli studi all’istituto agrario di Vercelli, gli piaceva lavorare all’aria aperta e per lui quella era una bella occasione. Il giorno della tragedia era salito sul cassero per alcuni lavori al tetto voluti dalla proprietaria, ma il volo di quattro metri gli fu fatale. Inutili i soccorsi, per il giovane che amava la natura e giocava come portiere nella Pro Roasio non c’era più nulla da fare. Nell’ultima udienza è stato sentito proprio l’ex dipendente che ha spiegato in cosa consistevano le mansioni di Andrea. Il giorno della tragedia però il giovane era solo a effettuare lavori di manutenzione sul tetto del cassero. Si tornerà in aula il prossimo 8 febbraio ascoltando altri testimoni. I familiari di Andrea si sono costituiti parte civile.

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