Cronaca
Litigano su Facebook poi si trovano e si accoltellano
Un 33enne arrestato dalla polizia a Vercelli. Nella rissa sono intervenute anche le rispettive mogli
La scorsa notte, la Polizia di Stato di Vercelli ha arrestato un giovane vercellese per avere accoltellato, per futili motivi un quarantenne del capoluogo. Tutto ha inizio nel pomeriggio di mercoledì, quando A.R., classe 85, residente in città, inizia una conversazione via Facebook con il profilo di un di M.D., collega di lavoro. La conversazione, su una presunta rivalità tra Nord e Sud Italia, innescava sin da subito un diverbio a distanza che poi di sera, alle 21 circa, sfociava in un incontro tra i due, avvenuto sotto l’abitazione del 40enne. Al momento dell’incontro A.R. si presentava in auto assieme alla moglie mentre M.D. si faceva trovare in strada sotto la propria abitazione: i due venivano alle mani e ad un certo punto A.R. colpiva con un oggetto tagliente M.D. causandogli ferite da taglio all’addome, al torace, al capo e agli arti. Caduto a terra su un fianco, A.R. continuava a colpirlo, e solo le urla della cnvivente del povero accoltellato lo facevano desistere dal continuare. Iniziava così anche una rapida discussione tra le due donne e immediatamente A.R. e la moglie si allontanavano a bordo dell’autovettura con la quale erano arrivati, senza prestare soccorso.
Un testimone oculare assisteva alla scena e contattava immediatamente il 112 che allertava una pattuglia della squadra volante che, giunta sul posto, soccorreva M.D. che stava perdendo sangue, facendo intervenire il 118, ed aiutando la compagna, accanto alla quale, sul selciato, erano rimaste macchie di sangue nonché una ciocca di capelli, segno della colluttazione avvenuta poco prima tra le due donne. La pattuglia dopo aver soccorso i feriti, al fine di rintracciare l’autore del reato, a seguito delle primissime dichiarazioni verbali di M.D., ancora cosciente, individuava il presunto autore del reato, identificandolo come un collega di lavoro del reo, in quanto entrambi lavoratori dipendenti presso un polo logistico di Biandrate, ove svolgono la mansione di autisti.
La volante raggiungeva dunque l’abitazione di A.R.: lì giungeva la moglie, che aveva assistito al fatto delittuoso e che non chiariva i motivi del diverbio né sapeva indicare ove si trovasse il coniuge, confermando
che il marito aveva utilizzato durante il diverbio un oggetto tagliente che, a dire della stessa, era precedente nelle mani di M.D., e di cui A.R. si era impossessato una volti arrivati allo scontro. Nel frattempo altre due pattuglie delle Volanti, sul territorio, si ponevano alla ricerca di A.R. senza esito, tanto da far pensare che lo stesso avesse lasciato Vercelli.
Alle 2 di questa notte, gli agenti delle volanti intercettavano e fermavano A.R. a Biandrate, mentre lo stesso, al momento dell’identificazione, era intento ad approntare la motrice del camion per partire per ragioni di lavoro, allontanandosi ulteriormente dal luogo dei fatti. In mattinata, dopo i necessari accertamenti, il fermato è stato condotto in carcere.
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