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Cronaca

Migranti salvati fra la neve: “Vogliamo andare in Francia”

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Intervento del Soccorso Alpino a Bardonecchia

Il Soccorso Alpino e Speleologico del Piemonte è intervenuto per aiutare sei migranti di origine guineana. Il gruppo ha richiesto i soccorsi durante un tentativo di valicare la frontiera francese nei pressi del Colle della Scala, a quota 1.762 metri. Sono cinque i soccorritori che si sono recati sul posto, attrezzati con un gatto delle nevi e in seguito con sci e pelli di foca. I migranti si trovavano vicino all’ultimo tornante della carrozzabile, in cui in inverno non viene spalata la neve. Erano stanchi e infreddoliti a causa dell’abbigliamento inadeguato a quelle condizioni, con scarpe da ginnastica e abiti di recupero. Il gruppo, tuttavia, non ha voluto essere riaccompagnato a valle: ha deciso di proseguire. I soccorritori, informati della presenza delle autorità francesi poco oltre, lungo la strada, hanno lasciato proseguire i migranti e hanno seguito a distanza che la loro progressione avvenisse in sicurezza. 

«La situazione dei migranti a Bardonecchia – ha affermato Luca Giaj Arcota, presidente del CNSAS Piemonte – ha raggiunto un livello di emergenza difficilmente sostenibile. Negli ultimi mesi la nostra stazione locale di soccorritori, insieme al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza è stata chiamata in numerosi interventi per migranti dispersi e infortunati in montagna. Nelle ultime settimane, a partire dalle scorse nevicate, la congiuntura ha assunto una dimensione drammatica perché queste persone tentano di passare il confine nonostante le condizioni proibitive e il lavoro di dissuasione che la nostra e altre associazioni porta avanti. Il Soccorso Alpino non è una forza pubblica, non possiamo impedire loro di affrontare quei sentieri innevati, ma quando è necessario attivare i soccorsi siamo chiamati a fornire il nostro tempo e le nostre risorse, di giorno e di notte. È il compito che la Repubblica italiana ci attribuisce ma è necessario mobilitare altre forze per prevenire ulteriori partenze prima che accadano incidenti più gravi». 

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