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Cronaca

Molestie sessuali sulla figlioletta dei turisti: 68enne valsesiano sceglie il silenzio

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Anni di molestie sulla bambina figlia dei turisti. Il 68enne valsesiano sceglie di non rispondere. Nell’interrogatorio di garanzia non ha voluto dare la propria versione. Sarebbero stati raccolti gravi indizi nei suoi confronti.

Molestie sessuali sulla figlioletta dei turisti: 68enne valsesiano sceglie il silenzio

Di fronte alle pesanti accuse di violenza sessuale nei confronti di una villeggiante minorenne il 68enne valsesiano non ha voluto rispondere.

Dopo l’arresto da parte della squadra mobile su ordine della procura di Vercelli, l’uomo è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le accuse sono pesanti nei suoi confronti, tanto che la procura ha chiesto e ottenuto la custodia cautelare in carcere.

I fatti di violenza e pedofilia sono stati portati avanti nel corso degli anni, ma solo nel 2021 la vittima, una volta divenuta maggiorenne, ha deciso di raccontare l’orrore vissuto da ragazzina quando veniva in Valsesia in vacanza con i nonni. Per anni è stata costretta a subire le violenze da parte di quell’uomo che in famiglia tutti consideravano in fondo una brava persona. Invece si nascondeva un orco. Il racconto è stato ripetuto e la ragazza sentita con la formula dell’incidente probatorio già diversi mesi fa. Le indagini sono proseguite e hanno trovato diversi riscontri alle sue parole fino all’arresto. Gli accertamenti dopo la denuncia hanno portato a scoprire che il sessantottenne avesse dei precedenti per reati in materia sessuale e contro la persona. I racconti della vittima avrebbero trovato dei riscontri anche da alcune perquisizioni. Le violenze iniziarono quando la vittima era poco più che una bambina, faceva ancora le elementari. Tutto era iniziato mediante giochi apparentemente innocenti, in cui l’uomo, trattenendo la minore per le gambe e mettendola a testa in giù, pare approfittasse della situazione per scostare la biancheria della minore scrutandola nelle parti intime. A mano a mano le condotte si erano fatte sempre più spregiudicate fino ad arrivare a rapporti sessuali completi, come si presume sulla base dei gravi indizi raccolti. A un certo punto la ragazzina aveva iniziato a capire che quelle cose non erano la normalità. Si era ribellata e lui l’aveva minacciata. Risulterebbe che l’uomo, per costringere la ragazzina al silenzio, non avrebbe esitato a minacciarla di fare del male ai nonni qualora avesse rivelato il loro “segreto”.

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