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Cronaca

Portula, sfollati dopo l’incendio: «Grazie a tutti per l’aiuto»

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Il fuoco divampato il 28 aprile scorso è partito dal tetto della villetta, forse a causa di un corto circuito

Le fiamme dell’incendio di quel drammatico venerdì pomeriggio adesso hanno lasciato il posto alla voglia di ricominciare. E di ringraziare chi si è impegnato nel tentativo di salvare la loro casa. In frazione Scaglia a Portula l’impresa edile sta lavorando per la messa in sicurezza dell’abitazione dove vivevano tre famiglie, devastata dalle fiamme. Il fuoco divampato il 28 aprile scorso è partito dal tetto, forse a causa di un corto circuito, e ha incenerito l’intero secondo piano, mentre il primo è allagato. L’edificio attualmente è inagibile. «Vedere la nostra casa bruciare – spiega Cinzia Callegaro che con la famiglia viveva al secondo piano – è stato un incubo, ma meno male che non è successo di notte se no non eravamo qui a raccontarlo. Non è rimasto più niente, nessun mobile tutto è sparito, non abbiamo neanche più una foto di nostro figlio come ricordo».

Per domare le fiamme si è reso necessario l’opera di numerosi vigili del fuoco provenienti dal distaccamento di volontari di Ponzone e dalla comando di Biella. «Non possiamo che ringraziare – continua Callegaro – il lavoro dei vigili del fuoco, che con professionalità e umanità hanno cercato di spegnere subito le fiamme e di starci vicini. Tra loro c’erano anche ragazzi giovani che facevano tenerezza con il loro viso sporco di fuliggine. Tutti non hanno mai smesso di lavorare, di cercare di salvare il salvabile, di portare fuori le cose che potevano servire, di venire a parlarci non lasciandoci da soli. Mentre tutto bruciava loro erano là a cercare di salvare la nostra casa, le nostre cose mettendo a repentaglio la loro vita. Possiamo solo ringraziarli di cuore per il loro impegno e grande forza».

La villetta è ormai distrutta, con il tetto cancellato, e si dovrà coprire l’edificio per evitare altri danni. In piedi sono rimasti solo i muri perimetrali del secondo piano. Sul retro a terra restano le parti bruciate della cucina, i letti, teli e coperte, parti di pagine di libri di scuola, giornali bruciati, scatole piene di ricordi ormai andati persi e tanti altri oggetti che hanno preso fuoco e sono rimasti accatastati ormai anneriti e senza vita. «E’ stato tremendo – continua la donna – vedere bruciare tutto in un attimo, ma nessuno si è fatto male e questo è importante. Ora si dovrà mettere la casa in sicurezza e poi cercheremo di ripartire e spero di ritornare a vivere qui. Dobbiamo dire che anche la gente e i sindaci, anche dei comuni vicini, si sono interessati e ci hanno fatto sentire il loro dispiacere». Attualmente la famiglia Callegaro, formata da cinque persone, è ospitata in una casa a Trivero, che è stata messa a disposizione da un amico di famiglia. La famiglia Tonella invece vive a Portula, in un condominio.

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