Cronaca
Precipita col parapendio e finisce su un albero: ferito uomo di Gattinara

Precipita col parapendio: fortunatamente un albero ha evitato il peggio.
Precipita col parapendio su un albero
Ha perso il controllo del suo parapendio ed è caduto sopra un albero. Nel pomeriggio di giovedì è stata sfiorata la tragedia a Quarona, nel cui territorio è appunto situato uno dei punti utilizzati da chi pratica questo sport. Un uomo di Gattinara durante un lancio tra la base del monte Tovo e l’area di atterraggio di Doccio, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo del velivolo, che ha iniziato rapidamente a perdere quota, scendendo di parecchie decine di metri. L’impatto col terreno sarebbe stato devastante, ma la fortuna ha voluto che sulla sua traiettoria si trovasse un albero. Ed è grazie dalle chiome di quest’ultimo che l’uomo, un esperto di tale sport, si è salvato, cavandosela con qualche frattura.
I soccorsi
Sul posto sono intervenuti, intorno alle 17, i vigili del fuoco di Varallo, con i carabinieri e un mezzo di soccorso del 118. I vigili del fuoco hanno provveduto a liberare dall’imbragatura e a districare dai rami l’uomo; confermate le sue condizioni non gravi, è quindi stato trasportato all’ospedale di Borgosesia, dove è stato ricoverato.
Un incidente mortale
Durante l’estate si sono verificati altri incidenti con il parapendio. Un giovane di 35 anni ha perso la vita precipitando da una parete rocciosa. Un altro infortunio, fortunatamente non grave, è avvenuto a Bielmonte. Proprio in Valsesia, nel 1999 un giovane di Ghemme, Davide Francoli, perse la vita a soli 25 anni nel Sesia, dopo un lancio dall’Alpe di Mera. Allora fu un errore nella fase di atterraggio, forse un’improvvisa raffica di vento che deviò la traiettoria del velivolo, a farlo precipitare nelle acque del fiume. Qui, purtroppo, annegò malgrado i disperati tentativi dei soccorritori di aiutarlo.
Immagine di repertorio
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Ennio
23 Agosto 2025 at 17:10
sono l’incidentato in parapendio del 2018, 18 ottobre.
Non ho perso il controllo, scendevo normalmente e durante un 360° per raccordarmi all’atterraggio mi sono colpevolmente distratto guardando le auto sul ponte.
Quando mi son degnato di pensare al volo stavo già colpendo la sommità, a 6-7 m ca., di un albero che mi ha rallentato facendo stallare la vela ma senza fermarmi (magari fosse successo!)
Sono così caduto oltre l’albero per ancora 4-5 m a peso morto impattando sul terreno di schiena: vertebra rotta, anca e femore rotti, 2 mesi allettato e altri due con busto, vari interventi al femore, dopo due anni con le stampelle primi passi in montagna e pedalate da 100 km.
A Borgosesia non potevano controllare le emorragie per mancanza del mezzo di contrasto, trasferito a Vercelli, per le tac con m.d.c. e ivi operato.
Alla fine una bella lezione, ma posso ancora effettuare escursioni e anche lunghe pedalate
Quanti ne uccide la distrazione….