Cronaca
Ragazzini stranieri (afghani) nascosti su un Tir, li trova la Polizia
Ragazzini stranieri adolescenti nascosti su un Tir: il camionista se ne accorge dopo 1.800 chilometri e chiama la Polstrada.
Ragazzini stranieri
Ha dell’incredibile quanto accaduto nell’area di servizio Stura Nord l’altra sera. Lo riportano i colleghi di primatorino.it
Volevano arrivare in Francia e ce l’avevano quasi fatta: mancavano un centinaio di chilometri ancora… Ma non hanno fatto i conti con le necessità del conducente, che si è fermato all’Autogrill. Infatti proprio il camionista ha allertato gli agenti. Era partito due giorni prima dalla Romania diretto in Francia appunto e si è fermato per consumare un pasto quando ha avvertito dei rumori sospetti all’interno del proprio auto rimorchio. Delle voci sembravano… ma com’era possibile? Spaventato, l’autotrasportatore ha subito chiamato la Polizia con il cellulare. Una volta aperto il vano carico, gli agenti trovano a bordo sette ragazzi, stranieri, di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Erano rinchiusi da due giorni, senza mangiare, infreddoliti e affamati. Val la pena a questo punto fare una riflessione: si pensi allo stato d’animo di un pre-adolescente di soli 12 anni, poco più di un bambino, costretto a sopportare simili condizioni senza neppure il conforto di avere la mamma e il papà al proprio fianco. Sorge spontanea la domanda se i ragazzini abbiano affrontato spontaneamente quel massacrante viaggio. Immediatamente gli agenti hanno comprato cibo e acqua nella vicina stazione di servizio ed hanno dato delle coperte ai ragazzini stranieri nascosti sul Tir.
Nessuno parlava italiano, solo uno di loro conosceva qualche parola in inglese e a fatica ha spiccicato il suo racconto. Ha detto di essere afghano e di essere in viaggio con i suoi due fratelli più piccoli per arrivare, via terra, in Francia. In Romania è stato avvicinato da un uomo che in cambio di soldi, circa 1.000 euro, lo ha condotto in un parcheggio. Lì ha conosciuto quattro connazionali, due coppie di fratelli, anche loro in attesa di capire su quale camion salire di nascosto. E’ una prassi diffusa che vede i conducenti del tutto ignari al traffico di esseri umani, mentre i viaggiatori clandestini sanno di dover rimanere zitti e immobili per tutto il tempo del viaggio. Magari non tutti loro sono convinti di dover andare, ma non hanno alternative: o si sale sul Tir o si resta lì in terra straniera, da soli e senza cibo né acqua.
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