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Cronaca

Timbrava il cartellino e poi se ne andava al market

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Finisce nei guai un’impiegata di un ufficio ministeriale di Novara, denunciata dai colleghi

La difesa sostiene che erano tutte uscite fatte nella pausa caffè. Ma ci sono tutti i colleghi che testimoniano ben altre pause: e così una donna di 63, impiegata all’Uepe di Novara, l’ufficio esecuzione penale esterna del Ministero della Giustizia, è finita alla sbarra con l’accusa di truffa ai danni dello Stato. Questo perché, stando alle testimonianze, tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012 quasi ogni mattina timbrava il cartellino e poi se ne usciva a fare la spesa. Con i condomini che pure protestavano perché lasciava il carrello nell’androne. E con i colleghi che una volta avrebbero dovuto anche assistere alla cottura di un pollo allo spiedo (appena acquistato) nel forno a microonde dell’ufficio.

A presentare un esposto contro la donna sono stati gli stessi colleghi. Lei, come detto, nega tutto, sostenendo che si trattava di uscite fatte nella pausa caffè a cui rinunciava.

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