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Cronaca

Un pastore valsesserino accusato di aver appiccato il grande incendio

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Il fascicolo è già in Procura: il costo per lo spegnimento fu superiore al mezzo milione di euro

È un pastore valsesserino di 45 anni l’uomo segnalato dalla Guardia forestale con il sospetto di essere l’autore del grande incendio che a cavallo tra novembre e dicembre imperversò per una decina di giorni tra Trivero, Portula e Coggiola, mandando in cenere più di mille ettari di territorio e provocando una nube di fumo che per giorni si estese fino ai centri abitati, con relativi allarmi per la salute dei resudenti. L’uomo, tra l’altro, già in passato era stato sospettato di aver compito gesti simili, sempre con l’idea (sbagliata) che il fuoco potesse ridare vigore ai pascoli.

Il fascicolo dei forestali è già stato passato al sostituto procuratore Mariaserena Iozzo. Gli elementi raccolti sarebbero soprattutto gli inneschi, riconducibili appunto ai movimenti dell’uomo. Uno di questi inneschi era una candela posta sotto una bottiglia e sopra un cumulo di paglia: la bottiglia protegge la fiammella dal vento, e quando la candela si consuma, il fuoco tocca la paglia e parte il rogo. A carico del 45enne ci sono vari reati: incendio doloso aggravato dall’interessamento di un’area protetta e disastro ambientale.

Alla fine il conto fu salatissimo: almeno mezzo milione di costi per l’impiego di elicotteri e canadair, a cui si aggiunge un danno ambientale inestimabile. 

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