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Cronaca

Valmaggia, le auto sfrecciano davanti agli usci delle case

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A lanciare l’allarme è Claudio Gilli il cui gatto è stato travolto e ucciso proprio da un’auto che, come molte in quel tratto della provinciale 299, sfrecciava ad alta velocità.  L’uomo invita gli amministratori a intervenire per evitare che incidenti più gravi possano accadere.

A lanciare l’allarme è Claudio Gilli. Pochi giorni fa, rientrando da Varallo sulla strada provinciale 299 nel rettilineo di Valmaggia, ha trovato il suo gatto riverso sull’asfalto, privo di vita. Django, questo il nome dell’animale, era stato investito da un’auto che, come altre in quel tratto, sfrecciava ben oltre i limiti consentiti. Il conducente della vettura, incurante dell’accaduto, aveva proseguito il suo viaggio lasciando l’animale agonizzante sul selciato. 

L’uomo ha allora preso carta e penna per denunciare pubblicamente l’accaduto e, soprattutto, per sollecitare gli amministratori a intervenire per evitare che, in futuro, incidenti simili – o ancor più gravi – possano accadere.

 “Django non aveva neanche un anno – scrive nella lettera indirizzata al giornale -. Era un bel gatto, color miele dal pelo tigrato, arrivato a casa in regalo per i ragazzi che da subito lo avevano apprezzato per il suo carattere, docile ma mai remissivo, impavido, giocherellone ed estremamente affettuoso. Domenica 20 dicembre alle 7 di sera, sul rettilineo di Valmaggia dove per assenza di dissuasori di velocità le macchine sfrecciano sulla Strada provinciale 299, una macchina lo ha ucciso proprio davanti a casa. Lo abbiamo visto rientrando da Varallo e con un tuffo al cuore abbiamo sperato invano non fosse lui”.

E aggiunge, sempre nella missiva, “Vogliamo sperare che Django non sia morto invano ma che, dopo questo ennesimo episodio, si possa riflettere sulla pericolosità di quel tratto di strada, stretta e diritta dove le macchine, in barba al limite di velocità, corrono senza ritegno mettendo a repentaglio la sicurezza di chi abita lungo la strada, gatti o umani che siano. Django era ‘solo’ un gatto, ma il pericolo è costante in ogni momento del giorno e della notte”.

Il tratto è di competenza della Provincia di Vercelli e, conclude Gilli, “si potrebbero mettere semafori intelligenti come quelli posizionati nella zona di Guardella a Borgosesia che rallentino le auto quando transitano a una velocità elevata. E’ quantomai necessario un provvedimento, soprattutto per la tutela delle persone”. 

 

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