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Cronaca

Varallo ha dato l’addio a Graziella Gaioni

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Si era trasferita in Valsesia da Milano in cerca di tranquillità. Negli anni ’80 aveva aperto il Camarillo

Una persona con una grande capacità di unire il prossimo. Così chi l’ha conosciuta ricorda Graziella Gaioni che da Milano, negli anni Ottanta, era giunta in Valsesia con il desiderio di una vita diversa lontana dal caos e dalla frenesia di una grande città. 

A Varallo, nel 1983, aveva aperto con un’amica la prima birreria di tutta la zona, il “Camarillo” in via D’Adda a Varallo vecchio, un locale diventato ben presto un importante punto d’aggregazione dove si suonava musica dal vivo. Questo era stato il sogno di Graziella, un bel locale dove gustare buon cibo accompagnato da ottime birre e soprattutto ascoltare buona musica. Il nome della birreria deriva proprio da un brano musicale di Frank Zappa.

Un luogo che ha avuto molta fortuna, frequentato da varallesi, valsesiani ma che attirava anche molta gente da più lontano e che è rimasto come un simbolo nella memoria di chi lo ha conosciuto e frequentato ai tempi e che ancora oggi ne parla con nostalgia. Inoltre si trattava del primo locale a gestione totalmente femminile. Gaioni gestì il locale per sei anni e poi si dedicò ad altro abbracciando anche la filosofia buddista Soka Gakkai che ha come fulcro l’idea dello sviluppo della pace, della cultura e dell’educazione dedicandosi all’allestimento di mostre e all’organizzazione di altri eventi legati all’associazione di cui faceva parte.

«Chi l’ha conosciuta – raccontano il compagno Armando e la figlia Valentina – ha apprezzato soprattutto la sua indole improntata a non nascondere i propri sentimenti e a instaurare rapporti sinceri. Possedeva una straordinaria capacità comunicativa che la portava naturalmente a unire le persone».

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