Cronaca
Veneto Banca, Movimento consumatori ammesso come parte civile
Molti risparmiatori residenti in Valsesia e alto novarese persero importanti somme di denaro
Al termine dell’udienza di oggi del processo Veneto Banca, il GUP di Roma, Lorenzo Ferri ha ammesso la costituzione di parte civile del Movimento Consumatori e di migliaia di risparmiatori (circa 4500) danneggiati dai reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza di cui sono accusati gli ex manager e sindaci della banca.
E’ stata respinta la richiesta delle difese di acquisire d’ufficio gli elenchi di coloro che avevano aderito all’Offerta di transazione formulata da Veneto Banca, al fine di escludere dal processo penale i singoli azionisti o obbligazionisti subordinati che avevano sottoscritto tale contratto che comprende una clausola di rinuncia alla costituzione di parte civile nei processi contro gli amministratori del gruppo bancario.
Movimento Consumatori ha anche formulato richiesta di poter citare nel processo penale Intesa Sanpaolo quale cessionario dei diritti e degli obblighi (in questo caso risarcitori) maturati dai soggetti danneggiati dai reati nei confronti di Veneto Banca, ora in liquidazione.
L’associazione ha chiesto al giudice di valutare la (ed eventualmente sollevare una questione di) costituzionalità della norma del D.L. 99 2017 (poi convertito nella legge 121/2017) che dando il via alla liquidazione della banca e alla cessione dell’azienda a Intesa Sanpaolo parrebbe escludere dal novero dei creditori ‘ceduti’ proprio gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati che – proprio in conseguenza di questa possibile esclusione – al momento hanno pochissime possibilità di recuperare i propri risparmi dalla liquidazione di Veneto Banca, società che essendo in situazione di accertato dissesto o pericolo di dissesto non sarebbe in grado di soddisfare, a differenza di Intesa Sanpaolo, le loro ragioni risarcitorie.
Oltre a Intesa Sanpaolo le altre parti civili hanno chiesto la citazione anche di Veneto Banca, Banca Apulia, Consob, Banca d’Italia e Price Waterhouse & Cooper.
Se la richiesta del Movimento Consumatori fosse accolta, Intesa San Paolo potrebbe essere chiamata a rispondere dei danni causati agli investitori di Veneto banca, in solido con gli imputati in caso di condanna di questi ultimi, per i reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza.
“Indubbiamente si tratterebbe di una bocciatura per la soluzione frettolosa che il Governo ha voluto attuare per salvare la banca veneta – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – di fatto regalandola a Intesa e facendo pagare il prezzo del salvataggio ai risparmiatori che rischiano di essere in gran parte esclusi dalla ripartizione degli eventuali ricavi ottenuti dai Commissari liquidatori della banca. Lo Stato infatti vanta su queste potenziali somme un privilegio giustificato, se così si può dire, dall’interesse pubblico di recuperare i contributi statali dati a Intesa per l’acquisizione di un’azienda ripulita dai debiti più rischiosi”.
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