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Cronaca

Video choc del Mottarone: perché la Procura ha chiesto la rimozione

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Video choc del Mottarone: perché la Procura ha chiesto la rimozione. Le immagini riprese dalla stazione di arrivo della funivia erano andate in onda sul Tg3.

Video choc del Mottarone: perché la Procura ha chiesto la rimozione

Il video della tragedia è rimbalzato tra testate online e social per poche ore nel pomeriggio di ieri, mercoledì 16 giugno. Poi la Procura di Verbania ne ha chiesto il ritiro. E così è stato fatto, anche se in serata i telegiornali ne hanno comunque mandato in onda ampi stralci.

Si tratta del video choc che mostra la tragedia della funivia del Mottarone, girato dalle telecamere di sorveglianza della stazione di arrivo. Si vede la cabina 3 della funivia salire lentamente gli ultimi metri: poi, quando ormai si appresta a entrare nel box di arrivo, improvvisamente la cabina si impenna, scaraventando a terra i passeggeri. Dopo di che inizia la sua corsa in discesa, senza freni, fino al primo pilone: qui lo scossone fa staccare la cabina dal cavo.

La Procura ha chiesto il ritiro

Il video era andato in onda sul Tg3, ed è stato ripreso e rilanciato un po’ ovunque. Ma è rimasto visibile per poco. Il Procuratore di Verbania Olimpia Bossi ne ha chiesto il ritiro parlando di “inopportunità per il doveroso rispetto che tutti, parti processuali, inquirenti e organi di informazione, siamo tenuti a portare alle vittime, al dolore delle loro famiglie, al cordoglio di una intera comunità”:

“Portare a conoscenza degli indagati e dei loro difensori gli atti del procedimento a loro carico nelle fasi processuali in cui ciò è previsto non significa, per ciò stesso, autorizzare ed avallare l’indiscriminata divulgazione del loro contenuto agli organi di informazione, soprattutto, come in questo caso, in cui si tratti di immagini dal fortissimo impatto emotivo, oltretutto mai portati a conoscenza neppure dei familiari delle vittime la cui sofferenza come è intuitiva comprensione non può e non deve essere ulteriormente acuita da iniziative come questa”.

“Tali immagini – precisa ancora il procuratore – contenute in un file video risultavano depositate, unitamente a tutti gli atti di indagine, all’atto della richiesta di convalida del fermo e di applicazione di misura cautelare, con diritto degli indagati e dei rispettivi difensori di prenderne visione ed estrarre copia, diritti ampiamente esercitati. Si tratta, tuttavia, di immagini di cui è comunque vietata la pubblicazione, anche parziale, trattandosi di atti che, benché non più coperti dal segreto in quanto nota gli indagati, sono relativi a procedimento in fase di indagini preliminari. Ma ancor più del dato normativo mi preme sottolineare l’assoluta inopportunità della pubblicazione di tali riprese che ritraggono gli ultimi drammatici istanti di vita dei passeggeri della funivia precipitata il 23 maggio scorso perché sul Mottarone”.

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