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Cronaca

Violenze sessuali sul lavoro dal superiore, la denuncia di una donna valsesiana

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Stalking e violenza sessuale in Valsesia. Aula tribunale

Violenze sessuali sul lavoro dal superiore, il racconto di una donna valsesiana

I fatti sarebbero avvenuti tra Valsesia e Novarese. Vittima e molestatore lavoravano per una azienda della ristorazione collettiva.

 

Con la scusa di insegnarle il lavoro voleva approfittarsi di lei, che alla fine l’ha denunciato

Le avances del capo avevano passato il segno

Valsesiana racconta le molestie e le violenze sessuali subite sul lavoro. La denuncia risale

Era come paralizzata di fronte alla avances del proprio capo. Aveva bisogno di lavorare e non voleva di certo perdere il posto, ma poi ha capito che l’unica cosa da fare era denunciare, soprattutto di fronte all’escalation di comportamenti pesanti da parte dell’uomo. Quella che stava subendo era una vera e propria violenza sessuale sul posto di lavoro. Protagonisti dell’ennesima vicenda di molestie sono due valsesiani, lui 40enne, lei 34enne, e i fatti si sarebbero svolti tra la Valsesia e il Novarese. Nei giorni scorsi la vittima ha testimoniato di fronte al tribunale di Vercelli, sul banco degli imputati il suo ex capo che deve rispondere di stalking e violenza sessuale.

Testimonianza fiume

La giovane ha reso dichiarazioni circostanziate confermando tutto quanto era contenuto in denuncia. Ha spiegato l’intera vicenda, passando dalle battutine iniziali fino a una vera e propria violenza.

Con il suo ruolo di supervisore e responsabile lavorativo, l’uomo forse presumeva di sfruttare la sua posizione per andare oltre il normale rapporto di lavoro. Imputato e vittima erano entrambi dipendenti, all’epoca dei fatti, di una azienda che lavora nel settore della ristorazione collettiva.  Lei in quel periodo aveva bisogno di lavorare e aveva iniziato da poco nel settore alimentare, dove in alcune occasioni era affiancata al responsabile. Il compito di quest’ultimo era quello di mostrarle in cosa consisteva il lavoro e istruirla al meglio per gestire il mercato.

A un certo punto aveva iniziato a “provarci” con la giovane collega, che però da subito aveva cercato di bloccarlo. Poi però il suo modo di fare si era fatto sempre più pesante ed esplicito con apprezzamenti diretti, a volte anche forti.

«Ero paralizzata davanti a questa situazione», ha confermato la donna in udienza durante la quale l’avvocato della donna, Fabrizio Lauti, ha presentato la revoca di costituzione di parte civile. Questo determina l’uscita di scena da parte dell’azienda per cui i due lavoravano all’epoca dei fatti.

La vittima ha spiegato sempre durante la deposizione che il lavoro le piaceva anche, ma la presenza di quello che era il suo capo si faceva sempre più pesante. Si era passati dalle battute un po’ troppo forti alle avances vere e proprie.

L’uomo era addirittura arrivato a prometterle un contratto a tempo indeterminato in cambio ovviamente di qualcos’altro. Non vedendo la donna cedere era arrivato a metterle una mano nei pantaloni tentando di baciarla. Aveva continuato a chiedere alla donna di vedersi anche dopo l’orario di lavoro, era arrivato anche a toccarle un seno mentre erano in auto insieme. Queste situazioni sono state confermate anche durante l’udienza davanti al giudice.

L’imputato ha negato tutto

Nella prossima udienza invece verrà ascoltato l’imputato che ha sempre negato ogni addebito. Potrà dare la sua versione dei fatti, quindi probabilmente ci sarà un ulteriore rinvio per la discussione delle parti fino ad arrivare alla sentenza di primo grado.

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