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Cultura e turismo

Borgosesia, il liceo alla scoperta dell’arte valsesiana

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L’esperienza è raccontata dagli studenti Edoardo Tini e Giorgia Torta

Di seguito pubblichiamo il resoconto della visita delle classi quarte del liceo scientifico “Ferrari” di Borgosesia alla Pinacoteca di Varallo. L’esperienza è raccontata dagli studenti Edoardo Tini e Giorgia Torta.

Le classi quarte sono partite in esplorazione della valle a scovare il patrimonio artistico e culturale che ci appartiene, con una bella visita alla Pinacoteca di Varallo, per conoscere meglio la storia dell’arte valsesiana dal Quattrocento all’Ottocento. Il museo nacque nel 1885, supportato dalla “Società d’incoraggiamento allo studio del disegno”, con l’obiettivo di restaurare e preservare le opere d’arte della valle e in particolare del Sacro Monte di Varallo.

Durante la visita abbiamo potuto ammirare quadri e sculture di Gaudenzio Ferrari, l’artista che ha dato il nome alla nostra scuola e di cui sappiamo tuttavia troppo poco, e di molti altri artisti come Pierfrancesco Gianoli, Celestino Gilardi, Carlo Bossetti e Tanzio da Varallo. La varietà dei capolavori è grande: nel museo sono raccolti affreschi, tavole, statue in legno e terracotta, tele, gessi, disegni, vasi in ceramica risalenti fino al Trecento.

La gamma di soggetti è altrettanto vasta: scene religiose, ritratti di valsesiani e paesaggi. Inoltre la Pinacoteca ci ha riservato una sorpresa decisamente inaspettata e bellissima: un ritratto dipinto da Pellizza da Volpedo, un artista originario di Alessandria autore del famosissimo dipinto “Il Quarto Stato”. Il patrimonio artistico del museo è stato arricchito anche da numerose donazioni di collezionisti che desideravano poter condividere con tutti i loro pezzi ed essere sicuri che venissero conservati e curati in maniera adeguata e le opere sono oggetto di restauri finanziati da diverse società locali.

Il Palazzo dei Musei include anche il ricchissimo museo di storia naturale Calderini che riaprirà nel 2017, dedicato a reperti archeologici risalenti all’Antico Egitto ma anche allo studio di numerosissime specie di volatili, mammiferi e insetti, per un totale di circa di 29000 esemplari, e di minerali, rocce e cristalli. In vista dell’apertura è in atto il restauro di molti esemplari della collezione, a cui hanno preso parte alcuni alunni del liceo per il progetto di alternanza scuola-lavoro, e il laboratorio ha offerto la sua disponibilità per il progetto durante tutto l’anno.

Acquisire la consapevolezza della ricchezza del territorio in cui si vive è importante, e l’opportunità che abbiamo ricevuto è stata fondamentale per accorgerci che per immergersi nell’arte è sufficiente percorrere pochi chilometri e godersi la vista di opere non solo per la loro bellezza ma perché, dopotutto, sono un po’ anche nostre.

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