Cultura e turismo
Cervatto, la Via Crucis fatta restaurare da un mecenate che vive all’estero
L’opera è costituita da 13 cappellette
La Via Crucis di Cervatto recuperata grazie a un mecenate. E’ giunto al termine il progetto di restauro delle pitture murali e degli intonaci dell’opera, realizzata dal varallese Laboratorio di restauro Luci e Ombre di Chiara Salina e Mara Moscatelli, che ha lavorato in stretta collaborazione con le competenti Soprintendenze.
«L’intervento ha richiesto circa un anno per completare le pratiche burocratiche che consentissero alle restauratrici di intervenire su di un bene di proprietà del Comune, un altro anno è servito per gli interventi di restauro, che sono stati interamente finanziati da un generoso donatore valsesiano che risiede all’estero e vuole mantenere il più assoluto anonimato – sottolinea Piera Mazzone -. Si tratta di un grande gesto d’amore per un’opera d’arte che versava in grave stato di degrado, a causa del tempo e dell’incuria degli uomini. Il donatore tra l’altro non è neppure nativo di Cervatto, ma da valsesiano ha a cuore le opere d’arte della nostra valle». Ricorda ancora Piera Mazzone: «E’ costituita da tredici cappellette, che si snodano dalla chiesa parrocchiale di San Rocco, nella piazza, su un sentiero in salita e fu decorata dal pittore valsesiano Lorenzo Peracino e dal figlio Giovanni Battista, come recita un’iscrizione visibile in basso a destra nella XIII cappella. A causa dell’esposizione alle intemperie, gli affreschi si deteriorarono precocemente, tanto che già nel 1892 fu necessario eseguire un restauro sull’intera serie dei dipinti. L’intervento fu realizzato dal pittore Francesco Burlazzi, come si legge sulla lapide murata sull’arco che dà accesso alla Via Crucis. Il percorso devozionale si conclude all’Oratorio di San Giovanni, che è la quattordicesima stazione, risalente ai primi anni del Settecento». E Mazzone aggiunge: «Segnaliamo che tra le persone che hanno a cuore questa Via Crucis c’è la Professoressa Daniela Romagnoli, proprietaria del terreno su cui è stata edificata la Xª cappella, che già da tempo si è dichiarata disponibile a donarlo al Comune di Cervatto e che era intervenuta di sua spontanea volontà per un intervento di consolidamento murario sulla parete laterale destra e sulla parte posteriore della cappella».
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