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Cultura e turismo

Sul monte Tovo si rinnova il ricordo di chi ha perso la vita in montagna

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In centinaia alla benedizione dei ceri

Dal 1964, sul monte Tovo si ricordano le persone che hanno perso la vita in montagna. Anche quest’anno la cerimonia della benedizione dei ceri sull’altare di roccia ha raccolto centinaia di persone. A celebrare la messa il vice parroco di Borgosesia, don Roberto Pollastro, che a conclusione della funzione religiosa ha benedetto i ceri che verranno portati sulle tombe dei morti in montagna nel giorno della commemorazione dei defunti. A coadiuvare il sacerdote i due fabbricieri dell’altare di roccia, Bruno Epis e Michelino Bertoncini, che ogni anno si occupano di allestire la cerimonia sul Tovo. La messa è stata accompagnata dal coro parrocchiale di Borgosesia. «Nell’omelia don Roberto ha sottolineato il legame per la montagna di tanti appassionati, sulle cui rocce esprimono il loro amore e attaccamento. Ricordando la frase di Giovanni Paolo II dedicata alla “pietra di Luce” ossia il sasso che ha coperto il sepolcro di Cristo, come le rocce che raccolgono l’ultimo anelito di vita di coloro che perdono la vita in montagna».

In ricordo del 150° anniversario di fondazione della sezione Cai di Varallo, il presidente Paolo Erba ha letto la “preghiera degli alpinisti”, mentre la “preghiera della Madonna dell’accettazione”, composta proprio per i caduti in montagna, è stata letta da Monica Vescia, figlia di Piero Vescia, ex sindaco di Fobello rimasto vittima ad agosto di una caduta all’alpe Vairolo.

Per i soci del Cai di Borgosesia, l’appuntamento per la deposizione dei ceri sarà alle 10 di mercoledì 1 novembre al cimitero di via Partigiani.

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