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Cultura e turismo

Tornate a Piode le opere rubate nel santuario

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Il paese ha ricevuto la visita del vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla.

La comunità di Piode sabato ha celebrato l’anniversario dei 350 anni della costruzione del santuario dedicato alla Madonna delle Pietre Grosse con la visita del vescovo monsignor Franco Giulio Brambilla. Una ragione in più per festeggiare è stata la restituzione delle opere sacre trafugate due anni fa, grazie all’operazione dei carabinieri.

«Il vescovo durante l’omelia in conseguenza del fatto di celebrare la natività della Madonna, ha sviluppato il tema delle nascite e della situazione del calo demografico nel nostro paese, ricordando soprattutto a noi cristiani di affrontare consapevolmente il concetto di vita generativa – spiega Mauro Alberti – durante la funzione, la corale di Scopa ha eseguito canti composti dal nostro parroco don Domenico Guala, nonché l’ultimo inno dedicato alla Madonna delle Pietre Grosse, composto da poco tempo per questa importante occasione». L’incanto delle offerte ha preceduto il pranzo, preparato dai ragazzi della Pro loco, al quale ha partecipato anche il vescovo che ha avuto parole di apprezzamento per la qualità dei piatti preparati.

E Alberti aggiunge: «Un affettuoso ringraziamento quindi al nostro Vescovo, per la sua graditissima partecipazione, un grazie a don Domenico per l’attenta organizzazione e un cordiale ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato per il buon esito di questa festa religiosa, particolarmente sentita dai piodesi. Trovo significativo terminare accennando come questo santuario, due anni fa, sia stato oggetto di profanazione con il furto di oggetti sacri appartenenti all’altare, restaurato da poco, grazie anche ad alcune fondazioni bancarie. Per merito delle indagine svolte dai nostri carabinieri di Scopa e dai carabinieri appartenenti ai nuclei per la tutela del patrimonio culturale di Torino e di Ancona parte di questi oggetti, sono stati recuperati e continueranno così a far parte dell’enorme e prezioso patrimonio storico-artistico valsesiano».

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