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Cultura e turismo

Varallo, benefattori finanziano il restauro della pala centrale al Cucco

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Sabato 2 la festa dedicata a Santa Barbara

Il freddo e la neve non hanno potuto impedire ai varallesi di festeggiare Santa Barbara nella chiesa a lei dedicata. Anche quest’anno, nella giornata di sabato 2, la piccola chiesa al Cucco ha accolto per la festa tanti varallesi, che a questo luogo sono particolarmente affezionati e devoti. A partire da don Roberto Collarini, parroco di Varallo, che ha celebrato la messa in onore della santa a cui è dedicata questa chiesetta, accompagnato del coro parrocchiale cittadino. Una struttura che dall’abbandono è rinata in questi anni, grazie all’opera di tanti varallesi volontari e dei benefattori che l’hanno rivoluta splendente come un tempo, ad accogliere chi entra in Varallo e Valsesia di giorno come di notte grazie alla sua splendida illuminazione.

«Purtroppo – dice don Roberto – proprio l’ideatore di questa lodevole iniziativa oggi non può essere presente per motivi di salute. Giorgio Salina, che comunque vogliamo salutare e ricordare come fosse qui tra noi e a cui auguriamo una pronta guarigione».

Allo stesso modo Ferruccio Guaschino, per il gruppo alpini di Varallo che fa parte del comitato Pro Santa Barbara, ha fatto i migliori auguri a Salina, quale trascinatore nell’impresa di recupero dell’edificio religioso e aggiunge: «Recentemente è stato interrato il tubo per l’alimentazione autonoma dell’energia elettrica grazie all’opera dei volontari, anche qui presenti e che ringrazio. Così come ringrazio chi ha consentito l’allaccio provvisorio che ha consentito di illuminare sino a oggi la struttura. Un particolare riconoscimento a Maria Perincioli Bossi, che ha realizzato il nuovo copri altare che potete ammirare. Vorrei che Chiara Salina e Mara Moscatelli di “Luci e ombre” illustrassero il restauro della pala centrale raffigurante la Madonna con Bambino, Santa Barbara e la beata Panacea. Restauro finanziato da una famiglia anonima che si definisce semplicemente amica della chiesa del Cucco».

Salina e Moscatelli hanno quindi illustrato come è avvenuta l’opera di recupero del dipinto, sottolineando che “si è trattato di un restauro difficile, per le compromesse condizioni di conservazione e i precedenti tentativi di restauro inadeguati. Impossibile il recupero totale, ma almeno oggi la pala è presentabile e sono riconoscibili le iconografie dei santi che il dipinto raffigura».

Durante l’omelia, don Roberto, ha commentato il Vangelo e ha ricordato questa prima giornata di Avvento, focalizzando l’attenzione verso i valori autentici. In particolare ha invocato la protezione di Santa Barbara. «Una santa – dice Don Roberto – di cui si sa poco, ma che sin dall’antichità era considerata la protettrice per i cristiani dai pericoli naturali, come il fuoco o il fulmine. Oggi vegli su di noi contro i pericoli del nostro tempo, che sono meno naturali e di tipo più culturale, ma altrettanto insidiosi, da evitare attraverso la ricerca dell’equilibrio che il Signore ogni giorno ci offre e attraverso la ricerca dell’essenziale».