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Manifestazione in piazza per chiedere giustizia per la gatta uccisa
Singolare iniziativa nel Biellese, appuntamento è per domenica a Pollone.
Manifestazione in piazza per chiedere giustizia per la gatta uccisa. Singolare iniziativa nel Biellese, appuntamento è per domenica a Pollone.
Manifestazione in piazza per chiedere giustizia per la gatta uccisa
È in programma per domenica pomeriggio alle 15 a Pollone, nel Biellese, una “manifestazione statica” per chiedere giustizia per Mya, la gatta uccisa barbaramente a calci nei giorni scorsi.
Come riporta La Provincia di Biella, l’iniziativa è delle associazioni Avi (Associazione vegani internazionale), Fronte Animalista e Meta. Che chiedono a gran voce la modifica degli articoli 544-bis e ter del codice penale, per inasprire le pene e le sanzioni dei reati di maltrattamento, uccisione e sfruttamento di animali.
Che cosa prevede il codice
Stando all’articolo 544-bis (uccisione di animali) attualmente in vigore: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a due anni».
L’articolo 544 – ter (maltrattamento di animali) attualmente in vigore sancisce che «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre e diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro».
«Purtroppo, nel nostro paese, quasi quotidianamente assistiamo ad azioni crudeli e violente contro gli animali da parte di persone di ogni età ed estrazione sociale e quasi sempre tali reati restano impuniti o scarsamente puniti» sottolineano le associazioni.
“Non si può più restare in silenzio”
“«Non si può più restare in silenzio di fronte a tale crudeltà e violenza ai danni di animali indifesi – aggiungono -. A tale riguardo chiediamo pene e sanzioni certe e più severe. Non bisogna stare in silenzio e voltarsi dall’ altra parte! Ricordiamo una frase dello scrittore Elie Wiesel che usiamo come monito: “Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato”».
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Andrea
12 Aprile 2024 at 15:11
ma anche basta, questi animali sono dei proprietari, non è possibile che siano ovunque anche nelle proprietà altrui.
Ma poi, protestare per dei gatti?
oramai le persone hanno sostituito gli animali ai bambini…