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Alpinista sviene e resta appeso nel vuoto: salvato

Momenti drammatici in montagna: capocordata perde i senso dopo una caduta, ma il Soccorso alpino lo raggiunge in parete.

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Alpinista sviene e resta appeso nel vuoto: salvato. Momenti drammatici in montagna: capocordata perde i senso dopo una caduta, ma il Soccorso alpino lo raggiunge in parete.

Alpinista sviene e resta appeso nel vuoto: salvato

Drammatico intervento nel pomeriggio di domenica sulla parete del Sergent, nel comune di Ceresole Reale, nel cuore del parco nazionale del Gran Paradiso. Un alpinista, impegnato come capocordata lungo la via “Nautilus” (250 metri, difficoltà 6b), è precipitato durante l’arrampicata, E a causa della caduta, ha perso i sensi rimanendo sospeso alle corde.

La parete del Sergent è una delle mete più amate e tecniche delle Alpi piemontesi. E’ caratterizzata da un granito compatto e vie di arrampicata sportiva e trad di alto livello tecnico. La via Nautilus, in particolare, è nota per i suoi passaggi di placca tecnica e fessure impegnative, che richiedono ottime capacità di protezione mobile.
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L’allarme dai compagni di cordata

L’allarme è scattato intorno alle 15, quando i compagni di cordata hanno contattato il numero di emergenza 112. Sul posto si sono immediatamente mobilitati i tecnici del Soccorso alpino e speleologico piemontese. Con loro, il servizio regionale di elisoccorso di Azienda Zero Piemonte, con l’invio di un’eliambulanza.

Mentre i compagni calavano l’infortunato fino alla sosta più vicina, nel frattempo riprendeva conoscenza, l’equipe medica è stata sbarcata al verricello su un punto più alto della parete (oltre 100 m da terra), da cui ha raggiunto il paziente in corda doppia. Dopo la stabilizzazione sul posto, l’alpinista è stato recuperato a bordo dell’elicottero con una manovra al verricello e trasportato in ospedale in codice giallo per un politrauma.

Due ore di intervento

L’intervento, durato circa due ore, ha richiesto una perfetta coordinazione tra le squadre aeree e terrestri del Soccorso alpino, dimostrando ancora una volta l’importanza della preparazione e della rapidità d’azione in ambiente montano.

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