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Cronaca

Troppo lento a liberare la corsia di sorpasso: automobilista minacciato da tre giovani

Episodio sconcertante raccontato dal diretto interessato.

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Troppo lento a liberare la corsia di sorpasso: automobilista minacciato da tre giovani. Episodio sconcertante raccontato dal diretto interessato.

Troppo lento a liberare la corsia di sorpasso: automobilista minacciato da tre giovani

Minuti da incubo per un uomo che l’altra mattina stava percorrendo la tangenziale di Torino in direzione nord. E che si è visto esplicitamente minacciato da altri viaggiatori, rischiando anche di fare un incidente mentre era alla guida della sua macchina. Il tutto perché non ha immediatamente liberato la corsia di sorpasso mentre alle sue spalle sopraggiungeva un’altra vettura a velocità sostenuta.

Un episodio che ricorda il famoso film “Duel” di Steven Spielberg, con un camionista che cerca di vendicarsi di un automobilista a seguito di un sorpasso non gradito.

Il racconto social dell’uomo

Questo il racconto, pubblicato sui social e riportato da Prima Torino. «All’altezza di Beinasco una Fiat punto nera mi lampeggiava (entrambi eravamo sulla corsia di sorpasso). Ma la Punto superava di gran lunga il limite di velocità consentito sulla tangenziale.

Quando ho avuto spazio mi sono spostato nella corsia centrale. Ma la punto infastidita probabilmente dalla tempistica di tutto ciò, si pianta davanti alla mia auto inchiodando (con il rischio di causare un incidente a catena). Dopo l’arresto del veicolo vedo spuntare dalla Punto nera tre ragazzi (massimo 27-28 anni) che volevano aggredirmi, purtroppo con me era presente mio figlio di 8 anni (spaventato davvero tanto)».

Le minacce continuano

«In tutto questo io riesco a scappare, ma nonostante ciò me li ritrovo dietro o al fianco della vettura (lato passeggero dove era presente mio figlio) ma la sua presenza non frena l’ira di questi malintenzionati che minacciavano di continuo facendomi segno di fermarmi. Fortunatamente non so per quale motivo prendono l’uscita Rivoli (all’ultimo secondo). Purtroppo sono riuscito a fotografare la targa in maniera parziale poiché pensavo allo spavento di mio figlio che piangeva senza smettere.

Chiedo con questo racconto se qualcuno fosse presente in quel momento così da fornirmi (anche in forma anonima) la targa completa per avere un elemento importante per denunciare grazie a tutti».

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