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Operai Sanac scrivono alle ambasciate straniere: «Per favore, comprateci…»
Le maestranze irriate per il nulla di fatto che arriva da Roma. Appelli da Cuba alla Corea del Nord. Coinvolto anche lo stabilimento di Gattinara.
Operai Sanac scrivono alle ambasciate straniere: «Per favore, comprateci…» Le maestranze irriate per il nulla di fatto che arriva da Roma. Coinvolto anche lo stabilimento di Gattinara.
Operai Sanac scrivono alle ambasciate straniere: «Per favore, comprateci…»
Il Governo ha promesso che il gruppo Sanac non verrà venduto a pezzi, ma ora si prefigura l’ennesimo bando per cercare di vendere la società che ha uno degli stabilimenti a Gattinara.
Ed è proprio in vista di questo passaggio che due operai del gruppo, volendo scongiurare una nuova asta deserta, hanno deciso di scrivere una lettera alle ambasciate straniere.
Un messaggio positivo
«Acquistateci, siamo una società sana», è in sintesi il messaggio. I due operai della Sanac sono Andrea Bordigoni e Simone Marchini dello stabilimento di Massa, che hanno avuto l’appoggio di molti colleghi di Vado Ligure, Gattinara e Grogastu.
Del resto, l’obiettivo di tutti è quello di vedere finalmente la propria salva e il posto di lavoro garantito senza più passare periodi altalenanti legati alla cassa integrazione. «Negli anni abbiamo ricevuto dai governi italiani tante promesse e nulla di fatto – spiegano nella lettera -. Solo il 15 aprile scorso abbiamo parlato con il ministro Urso, fratello d’Italia. Nulla di fatto. Il 17 aprile siamo andati a Roma, al Ministero, ancora nulla di fatto. Intanto vediamo che è stato smantellato il Reddito di cittadinanza. Vediamo la segretaria del Pd che parla del colore dei vestiti. Vediamo “il capitano” della Lega che vaneggia di ponti e altre grandi opere. Ma la nostra fabbrica non ha commesse».
Da Cuba alla Corea del Nord
L’appello è stato spedito alle ambasciate di alcuni paesi che potrebbero avere interesse nell’investire nell’acciaio, l’elenco comprende Cuba, Venezuela, Brasile, Bielorussia, Corea del Nord, Laos e Vietnam. L’obiettivo della lettera è quello di verificare un interessamento delle aziende di questi paesi.
L’obiettivo è il lavoro
«Noi vogliamo difendere i nostri posti di lavoro con ogni mezzo – hanno spiegato i due operai in una intervista a La Nazione -. Anche se questo comporta il far emergere la verità: al governo Meloni oggi, come al governo Draghi ieri, non interessa nulla della Sanac, della produzione, degli operai e delle famiglie degli operai».
Nella lettera alle varie ambasciate è stata fatta una presentazione della Sanac e delle prospettive. Non a dimenticato che la Sanac è in amministrazione controllata dal febbraio 2015, inizialmente si sperava che potesse essere acquisita da Acciaierie d’Italia che però non ha manifestato interesse.
Ma la cosa ancora più grave è che le commesse dal principale cliente, sempre Acciaierie d’Italia, non arrivano più da mesi tanto da far aumentare le ore di cassa integrazione.
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