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Attacchi hacker, la ricerca di Microsoft: nel mirino almeno 42 Paesi

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Pandemia e conflitto russo-ucraino hanno accelerato l’aumento del traffico in rete: al giorno d’oggi internet è considerata la risorsa informativa più veloce e libera a livello mondiale, con modalità di accesso altrettanto semplice e intuitiva. Tuttavia, l’impennata digitale ha evidenziato anche il lato più oscuro della rete: negli ultimi anni si è registrato un aumento esponenziale di rischi informatici legati al cyber crimine.

Aumenta il traffico online, ma anche i rischi informatici

Al giorno d’oggi chiunque ha la possibilità di accedere a internet tramite un dispositivo qualsiasi, che sia uno smartphone, un pc o un tablet. L’accessibilità libera e immediata alla rete permette piena connettività. In tale contesto il mondo risulta sempre più connesso, senza alcuna barriera di confine e informazione; ma accanto al sensibile aumento del traffico online si è registrata anche una notevole crescita esponenziale degli attacchi hacker a livello globale. Il cyber crimine è un’emergenza sempre più sentita a livello internazionale; un fenomeno che non conosce segni di arresto e che, per questo, non dovrebbe essere sottovalutato.

I dati parlano chiaro: solo nel 2020, anno dello scoppio dell’infezione da SARS-CoV-2, il rischio di attacchi informatici è raddoppiato in Europa e in tutt’Italia, prima nella classifica europea per attacchi ransomware.  I settori più colpiti dagli intenti malevoli dei cyber criminali sono sicuramente gli enti pubblici e le istituzioni, ma nel mirino rientrano anche le catene di approvvigionamento e quelle legate all’ambito medico-sanitario. Tra le principali cause all’origine della crescita dei rischi in rete vi è la pandemia, con la conseguente spinta alla digitalizzazione di ogni attività privata e commerciale, e lo scoppio del conflitto tra Russia ed Ucraina con costanti attacchi agli alleati della Nato, con il 29% di successo: secondo la ricerca Microsoft sono ben 42 i paesi vittime di cyber spionaggio russo.

Attacchi hacker in aumento: la situazione in Italia

In generale, il 2022 si sta rivelando l’anno più duro per gli internauti pubblici e privati: le cifre registrate nei primi sei mesi sono davvero allarmanti e superano di gran lunga i dati stimati nel 2021. Anche l’Italia non può considerarsi al sicuro dalla pressante minaccia degli attacchi informatici. Tutt’al contrario, come menzionato in precedenza, il nostro Paese risulta essere al primo posto in Europa tra le più colpite da attacchi ransomware e malware. Ed è proprio per questo motivo che le aziende italiane stanno investendo sempre più in cyber security: la conferma arriva dal rapporto dall’Osservatorio del Politecnico di Milano. Ciononostante, la nazione continua a occupare l’ultimo posto nel podio del G7 con riferimento al numero di  investimenti in questo settore e, di conseguenza, del suo peso sul PIL.

Consigli per navigare in sicurezza

L’educazione digitale deve essere priorità costante per aziende e privati al fine di una navigazione protetta e libera da rischi informatici di varia natura. Per evitare spiacevoli inconvenienti, quali attacchi virus, malware o ransomware (e conseguenti furti di informazioni sensibili e dati bancari) è bene riconoscere le varie modalità di intrusione informatica per aggirarle in poche semplici mosse.

Tra queste ultime si ricordano le più importanti:

  • Scaricare un antivirus;
  • Scegliere una chiave di accesso accurata; evitare di utilizzare la medesima password per accedere a più piattaforme;
  • Verificare mittente e fonte della mail ricevuta: contenuto e autore del messaggio devono essere riconoscibili e attendibili; evitare di fornire dati personali e non avere il click facili su link sospetti;
  • Scaricare una vpn, disponibile anche per Chrome o altri browser web sia in versione gratuita sia a pagamento: tale rete privata garantisce la tutela dei dati online.
  • Usare l’autenticazione a due fattori per aumentare la sicurezza di accesso

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