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Comprare casa: a Torino maggiore accessibilità per i giovani

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Panorama di Torino
Panorama di Torino (Depositphotos)

Il tema dell’accessibilità del mercato immobiliare per i giovani è, in questo periodo, al centro dell’attenzione mediatica. L’inflazione e la crisi economica, infatti, hanno portato i prezzi delle case a crescere esponenzialmente, insieme con i tassi dei mutui, e il potere d’acquisto a perdere quota.

Non a caso, sempre più persone stanno virando verso le locazioni. Attenzione, però: non in tutta Italia la situazione è uguale. Per un contesto milanese con prezzi inarrivabili – in nessuna città sono così alti – ce ne sono altri che, invece, sono più accessibili per i giovani.

Nell’elenco spicca Torino. Secondo un recente report curato da una piattaforma dedicata alle compravendite immobiliari, tra Milano, Firenze, Torino, Firenze, Roma e Bologna, è il capoluogo piemontese la città meno ostile ai giovani che comprano casa.

Cosa si può acquistare con uno stipendio di 1500 euro

Il report sopra menzionato ha immaginato una situazione caratterizzata da uno stipendio di 1500 euro al mese e da un mutuo di 30 anni all’80%. Focalizzandosi sugli immobili ristrutturati, Torino è l’unico contesto urbano dove è possibile acquistare un trilocale.

Ipotizzando, invece, uno stipendio di 2500 euro al mese, è possibile accedere, considerando le peculiarità sopra menzionate del mutuo, all’acquisto di un appartamento ristrutturato in centro a Torino di 70 metri quadri circa. La metratura aumenta – e arriva a circa 94 mq – se ci si concentra, invece, sugli immobili da ristrutturare.

Se si confrontano questi dati con quelli delle altre città menzionate, è possibile accorgersi che Torino è l’unico capoluogo analizzato dove, con uno stipendio medio di 1500 euro al mese, è possibile acquistare un immobile diverso da un monolocale. 

Il capoluogo piemontese è l’unico caratterizzato da uno scenario di aumento del potere d’acquisto.

Cosa succede in tutti gli altri? A prescindere che si parli di immobili collocati in centro, in semicentro o in periferia, con 1500 euro al mese di stipendio si riesce ad acquistare solo un monolocale.

A cambiare è solo la metratura. Se si guarda alle proposte del centro di Milano, ci si mantiene attorno ai 20 metri quadri. Per un monolocale ristrutturato alla periferia di Roma, invece, si arriva a poco meno di 50.

Torino, la città più conveniente per l’acquisto di immobili da ristrutturare

Torino rappresenta, tra quelle analizzate nel report sopra citato, la città più conveniente anche quando si parla di acquisto di immobili da ristrutturare.

L’acquirente medio, se guarda agli annunci di case in vendita a Torino e si focalizza nello specifico sul centro, puntando sulle case da ristrutturare può permettersi un bilocale di 57 metri quadri, che salgono a 88 in semicentro. In periferia, considerando sempre il comparto delle soluzioni che necessitano di ristrutturazione, si può arrivare anche a quadrilocali di oltre 100 metri quadri.

Situazione vantaggiosa per i potenziali acquirenti di immobili da ristrutturare pure a Bologna e a Roma. Nel capoluogo emiliano e nella capitale è possibile, se si guarda alle proposte in periferia, acquistare rispettivamente bilocali da 51 e da 59 metri quadri. 

La scelta di acquistare un immobile da ristrutturare non cambia molto le cose a Milano. L’impatto sul prezzo, infatti, è decisamente basso, anche in periferia.

Il dato, come già accennato, non sorprende. Milano, infatti, è un contesto a sé rispetto alle altre grandi città d’Italia. Nell’ultimo lustro, i prezzi dei suoi immobili sono aumentati di oltre il 43% (la media degli altri grandi centri urbani risulta pari, invece, all’8,8%).

Le zone periferiche in particolare sono state interessate da aumenti vertiginosi, in alcuni casi superiori al 50%. Il motivo? Tra i vari fattori, è da citare il fenomeno della gentrificazione, che ha portato quartieri un tempo periferici e degradati a diventare luoghi di tendenza, spesso sede di eventi di respiro internazionale.

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