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Intervista Pellegatti: Berlusconi, divorzio con Maldini ma sempre e solo Milan

Carlo Pellegatti, giornalista tifoso Milan, ci racconta, in un’intervista lunga e accorata, il suo ricordo di Berlusconi, il divorzio di Maldini dal Milan, il futuro dei rossoneri e quali acquisti vorrebbe per il nuovo corso in vista della Champions League 2023-2024

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Carlo Pellegatti è un tifoso sfegatato del Milan ma, soprattutto, è stato un volto Mediaset per tanti anni. Anni quelli in cui lo sport è stato, per i tifosi rossoneri, generoso con tanti trionfi e tante coppe. L’intervista esclusiva a Pellegatti è a cuore aperto e il giornalista ci tiene, come prima cosa, a ricordare Berlusconi con tanta gioia e vitalità, la stessa che ha sempre visto nel Cavaliere. Silvio, prima di essere un politico è stato un uomo di televisione, attento a ogni piccola sfumatura e consigliere prezioso di ogni giornalista. Proprio lui, infatti, ha corretto Pellegatti più volte, insegnandogli a non fare paragoni, a guardare sempre negli occhi l’intervistato senza distrarsi mai, neppure per leggere sul taccuino degli appunti.

Divorzio Maldini e calciomercato

Il divorzio di Maldini è stato uno scossone forte per il Milan e per tutta la Serie A. Paolo, ovviamente, è un’icona come lo è stato suo padre Cesare e nessun tifoso si sarebbe mai immaginato un epilogo del genere. Pellegatti, però, ci tiene a sottolineare che, nonostante la delusione forte, il Milan resta il Milan e un tifoso deve sempre essere fedele alla propria squadra del cuore. Per quanto riguarda il calciomercato, curato proprio da Maldini fino allo scorso anno, Carlo pensa a Marcus Thuram, attaccante figlio d’arte (il padre Lilian ha giocato a Parma e nella Juventus), a Sinisterra del Leeds sulla fascia, a Loftus Cheek e a Milinkovic-Savic come numero 10.

Anche il valzer delle panchine può essere molto interessante. Pioli, però, ha un altro anno di contratto e, come dice il giornalista, dobbiamo godercelo fino alla fine. Certo, un pensiero a un nome come De Zerbi si può certo fare, preferendolo sia a Sarri ora alla Lazio che a Italiano della Fiorentina finalista di Conference League.

Milan: futuro in Champions

Il Milan è arrivato fino alla semifinale di Champions League quest’anno e si è qualificato per la prossima grazie a un quinto posto in campionato guadagnato sul campo. Nonostante le dichiarazioni polemiche di Mourinho che parla di “campionato falsato” dalla penalizzazione della Juventus, i rossoneri hanno dimostrato di essere in grado di poter competere a livello europeo in maniera egregia. Pensiamo solo ai quarti con il Napoli favorito, giocati alla grande. Certo, forse è mancato qualche nome (vedi Leao o Bennacer) nella semifinale derby con l’Inter ma ci si aspetta grandi cose dalla prossima stagione. Anche una finale o una vittoria, perché no.

Berlusconi

Sorpresa del campionato e cosa manca all’Italia per essere al top

Pellegatti non si scompone e dice che il Napoli non è stata la sorpresa del campionato. Se si va a guardare le statistiche dell’anno scorso, infatti, gli azzurri erano stati bravissimi fino alla tarda primavera. Poi, complice qualche risultato sbagliato, si sono arresi e hanno lasciato la lotta scudetto in mano alle milanesi. Quest’anno. quindi, è stata una conferma, non un colpo inaspettato. La vera sorpresa, per Pellegatti, è stata la Lazio, con una campionato sempre da protagonista, dall’inizio alla fine.

Per quanto riguarda l’Italia, invece, con le sue 3 finali europee, Carlo parla di buona prestazione, ovviamente, ma manca ancora qualcosa. Non è la qualità delle squadre il punto ma l’organizzazione generale con stadi vecchi e un’idea di calcio ancora più vecchia. Si deve pensare a rendere tutto più imprenditoriale per essere al passo con altre realtà europee come Inghilterra e Spagna.

Intervista più bella e quella più brutta

Alla domanda sull’intervista più bella e quella più brutta Pellegatti non ha dubbi. Le più belle sono state quelle a Berlusconi, uomo spumeggiante in grado di avere sempre delle chiuse auliche dopo un tot di domande pensate bene con risposte sagaci e intelligenti. L’intervista più brutta, per l’imbarazzo, quella a Carlo Ancelotti dopo la sconfitta in finale di Champions contro il Liverpool a Istanbul nel 2005. Ma, Pellegatti, dice di non disperare mai: anche dopo Istanbul ci sarà sempre Atene (2007, anno della vittoria in Champions, proprio contro il Liverpool per 2 a 1).

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