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Le regole da seguire per scrivere una lettera di presentazione efficace

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Colloquio di lavoro (© Depositphotos)
Colloquio di lavoro (© Depositphotos)

Mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro, spesso, rappresenta un impegno che richiede costanza e dedizione. Ci vuole tempo e pazienza, nonché sapere quali canali consultare per reperire sempre nuovi annunci di lavoro, aggiornati e di fresca pubblicazione.

Bisogna organizzarsi, sapere da dove partire, dove cercare, scremare le proposte e investire tempo per inviare la propria candidatura.

L’aspetto più difficile da gestire, infatti, riguarda proprio l’opinione dei recruiter. Spesso è complesso per chi cerca lavoro capire a cosa danno realmente importanza, cosa cercano, in che modo colpirli per suscitare la loro attenzione e aprirsi una chance per trovare l’occupazione desiderata.

Anche se entrare nella loro testa non è possibile, non bisogna dimenticare che esistono alcune piccole regole che vanno bene per tutti e che possono, in ogni caso, fare una buona impressione sui selezionatori.

Tra queste c’è senza dubbio quella di scrivere una buona lettera di presentazione in accompagnamento al curriculum vitae, anche quando non è richiesta. È importante personalizzarla per ogni offerta a cui ci si intende candidare. Un invio a pioggia non è certamente produttivo, né offre concrete possibilità di attirare l’attenzione.

Questo perché una lettera di presentazione che si rispetti deve essere tarata perfettamente per la posizione a cui ci si candida e non può essere riprodotta in maniera standard per chiunque.

Vediamo, quindi, quali caratteristiche deve avere una lettera di presentazione per essere efficace.

Cattura l’attenzione del recruiter

A nessun selezionatore piace ricevere una lettera palesemente riadattata, riuscirebbe a capirlo anche dalle prime righe.

È importante, quindi, prima di partire con la stesura, raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sull’azienda e sulla posizione da ricoprire, capire bene cosa cercano, qual è l’ambiente di lavoro, la mission aziendale, in modo da riuscire a colpire nel segno e dimostrare di avere una certa attenzione verso la realtà in cui si aspira a lavorare.

L’aspetto più rilevante da mettere in evidenza, scrivendo una lettera di presentazione, riguarda proprio l’argomentazione delle proprie motivazioni. Perché si desidera lavorare in quell’azienda e non in altre? E cosa si ha in più degli altri per essere scelti? Molti selezionatori si soffermano principalmente su questo, prima ancora di guardare esperienza e percorso di studi.

Importante, quindi, suscitare la curiosità dell’esaminatore, in maniera concisa ma incisiva, e passare successivamente a scrivere delle proprie hard skill e soft skill.

Cura bene la forma

Al di là dell’ambiente di lavoro per cui ci si candida, una lettera di presentazione deve essere impostata bene anche dal punto di vista formale.

In alto a destra, va inserita l’intestazione, con il nominativo e i recapiti dell’azienda e del destinatario. Non deve mancare l’oggetto, anche se si tratta di un allegato a una e-mail, è importante che l’oggetto di quest’ultima venga riportato in testa al corpo della lettera, perché possa catturare l’attenzione.

La lettera, poi, non deve essere eccessivamente lunga, a meno che non venga richiesta esplicitamente un’argomentazione più ricca e articolata: 15-20 righe al massimo sono sufficienti a inserire tutto ciò che serve. I recruiter non hanno moltissimo tempo, spesso ricevono centinaia di candidature e non possono assolutamente soffermarsi su testi troppo lunghi.

Per la stessa ragione bisogna cercare di concentrare le informazioni di maggior impatto nelle prime righe. Sono queste, infatti, che spingeranno il selezionatore a continuare la lettura e prendere in considerazione la candidatura.

Infine, è importante rileggere bene il testo, che dovrà essere scritto in maniera corretta, senza errori grammaticali o di forma.

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