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Oggi pomeriggio a Serravalle il funerale di Nereo Croso

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E’ stato per anni un punto di riferimento politico per tutta la Valsesia

Si svolgeranno oggi pomeriggio, a Serravalle, i funerali di Nereo Croso, classe 1938, esponente del Partito socialista nel momento del suo maggiore potere e per anni punto di riferimento politico per tutta la Valsesia.

A cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 il serravallese era stato “l’uomo forte” della valle, determinante in molte occasioni, snodo di molte vicende che hanno riguardato il territorio. Dopo gli studi da geometra, aveva avviato un’impresa edile. Poi era nata la voglia di fare politica. «Così come nel lavoro – raccontano i figli Leonardo, Federico e Silvia -, anche in politica ha cercato di portare opere e soluzioni concrete e positive per il nostro territorio. Tra tutte vanno ricordate la realizzazione, ottenuta nonostante la contrarietà di tutto e tutti, dell’elisoccorso all’ospedale di Borgosesia, e del ponte stradale Serravalle-Grignasco sulla strada statale Novara-Valsesia; la creazione dell’università “tripolare” a Vercelli, ora denominata del Piemonte orientale e tra le eccellenze del territorio, e la realizzazione dell’Itis ad Agnona».

Nel tempo  ha ricoperto diversi incarichi di peso: nei primi anni ‘70 è stato vice del sindaco di Serravalle Pietro Gerla, fino al 1980 assessore in Provincia, nel quinquennio successivo presidente della Provincia di Vercelli (all’epoca ancora unita con Biella) e dal 1985 consigliere e poi assessore regionale al bilancio. Craxiano della prima ora, ha lasciato la vita politica dopo gli avvenimenti di Tangentopoli per ritirarsi a vita privata. 
Prima di raggiungere l’età della pensione, aveva continuato a gestire con il fratello Valerio l’impresa di costruzioni edili: «Era un uomo dedito al lavoro e aperto all’innovazione – dicono ancora i figli -. Si è occupato principalmente di costruzioni edili, a Borgosesia per esempio ha ristrutturato il “Tre Re”. Complessivamente ha costruito mezzo migliaio di alloggi tra la Valsesia e altre zone, in particolare la riviera ligure. E’ sempre stato attento a cogliere l’innovazione in tutti i settori. Negli ultimi anni si è dedicato a tempo pieno all’attività di nonno dei nipoti che adorava e che lo adoravano».

In Valsesia molti lo ricordano  per la tenacia con cui portava avanti i valori del socialismo: «E’ sempre stato molto legato alle idee del partito – racconta  Luciano Castaldi, con lui nel Psi -, propugnandole con vigore. Era un punto di riferimento non solo per la Valsesia ma per tutto il vercellese. Era un uomo deciso, con la capacità di stabilire contatti umani aperti e diretti. Era stato capace di essere una “cerniera” tra i comunisti e la Dc, legando e dialogando con tutti ma senza per questo mollare di un millimetro le sue idee socialiste».

L’ex segretario Massimo Corradino lo ricorda come un vero e proprio maestro in ambito politico: «Per me Nereo è stata una guida validissima – ricorda l’architetto -, l’ho seguito in ogni suo passo. Nonostante non lo facesse per professione, viveva l’impegno politico molto seriamente. Persona molto intelligente e carismatica, ha fatto tanto per la valle».

La notizia della morte di Croso è stata un fulmine a ciel sereno anche per Roberto Scheda: «Nereo era un amico fraterno – dice l’avvocato vercellese -; era in Regione quando io sedevo in Senato, abbiamo condiviso molte cose, tra cui l’appartenenza alla componente autonomista del partito. E’ stato un ottimo imprenditore, che ha dedicato tutto se stesso alla politica, per lui una vera passione. Con lui ho percorso tutti i bricchi della Valsesia, teneva molto al suo territorio».

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