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Nonna da record a Ghemme: Teresa Riganti ha festeggiato i 106 anni

Originaria di Borgosesia, la donna è una delle persone più anziane della zona.

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Nonna da record a Ghemme: Teresa Riganti ha festeggiato i 106 anni. Originaria di Borgosesia, la donna è una delle persone più anziane della zona.

Nonna da record a Ghemme: Teresa Riganti ha festeggiato i 106 anni

Con i suoi 106 anni, Teresa “Gina” Riganti è in assoluto una delle persone più longeve della zona. La nonnina di Ghemme è stata festeggiata come ogni anno dai familiari, ma anche dal personale e dagli ospiti della casa di riposo di Carpignano, dove risiede dal 2018.

«Come ogni anno, il personale della struttura è stato gentilissimo e si è prestato per organizzare una bellissima festa – riferisce la figlia Gianna Valli -. Mia mamma era felice di avere intorno tutti i suoi familiari a farle gli auguri e ha ricevuto con piacere gli omaggi che le abbiamo portato».

Anche se fisicamente sta bene, compatibilmente con la sua età, «ed è sempre molto dolce e affettuosa con tutti», nonna Teresa ha dovuto trasferirsi a Carpignano quando gli acciacchi e la necessità di avere un’assistenza sanitaria professionale continua non le hanno più permesso di rimanere a vivere con la figlia minore Gianna. La quale si era trasferita da lei per aiutarla nelle mansioni quotidiane quando aveva già la bellezza di 96 anni.

Ma fino ad allora la donna era sempre rimasta nella sua casa di Ghemme, dov’era andata a vivere nel 1942, dopo il matrimonio con Giuseppe Valli.

Originaria di Borgosesia

“Gina” è nata a Cartiglia, frazione di Borgosesia, e nel capoluogo valsesiano ha trascorso l’infanzia e la giovinezza. Ha mostrato presto una grande abilità nel mestiere di sarta e ha lavorato nelle aziende tessili cittadine.

Il matrimonio le ha regalato le tre figlie Rosalina, Carla e Gianna così, dopo la loro nascita, Teresa si è occupata della prole, alternando però la cura della famiglia all’aiuto del marito nel lavoro di campagna. La sua bravura nel cucire era stata preziosa per le figlie, che hanno fatto sempre ricorso a lei per confezionare e riparare gli abiti dei loro familiari, finché le è stato possibile.

Una persona che vuole mantenersi autonoma

«La mamma è un persona molto precisa – afferma la figlia Gianna – e finché ha potuto ci ha aiutato volentieri, affermando che preferiva impegnarsi personalmente piuttosto che vederci indossare lavori fatti male, e devo dire che aveva perfettamente ragione. E’ comunque sempre stata disponibile ad aiutare tutti: è anche molto religiosa e ha sempre frequentato la comunità parrocchiale ghemmese», afferma la figlia Gianna Valli.

Nella casa di riposo di Carpignano, nonna “Gina” ha trascorso senza troppi scossoni anche il periodo del covid, quando i parenti hanno dovuto limitare le visite, che fino ad allora erano state pressoché quotidiane. «La mamma aveva perfettamente capito la gravità della situazione ed aveva accettato con pazienza quella privazione, superandola senza conseguenze».

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