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Cronaca

Torna la truffa del mercurio in bassa Valsesia: «Mettete l’oro nel frigo»

Anziani di Romagnano e dintorni hanno ricevuto strane chiamate da fantomatici esperti o funzionari comunali.

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Torna la truffa del mercurio in bassa Valsesia: «Mettete l’oro nel frigo». Parecchi anziani hanno ricevuto strane chiamate da fantomatici esperti o funzionari comunali.

Torna la truffa del mercurio in bassa Valsesia: «Mettete l’oro nel frigo»

«C’è mercurio nell’acqua: mettete l’oro in frigo, in un sacchetto, e attendete il controllo». Questo il messaggio con cui negli ultimi giorni alcuni sedicenti addetti comunali avrebbero cercato di entrare in abitazioni di Romagnano Sesia, Cureggio e Boca.

Con la scusa di un controllo in casa, l’obiettivo è di portar via oro e gioielli. La truffa è fallita non appena è stata minacciata la chiamata alle forze dell’ordine, quelle vere. In base a quanto raccontato dalle vittime, i finti operai dell’acqua viaggiavano su un’auto grigia.
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Tanti tipi di truffe

Sono davvero ormai tanti i tipi di truffe. Una telefonata di un finto appartenente alle forze dell’ordine o di un finto avvocato fa credere alla vittima che un proprio parente sia rimasto coinvolto in un incidente stradale o che sia stato arrestato. Alla vittima verrà richiesta una somma di denaro a titolo di corrispettivo per fornire assistenza sanitaria o legale alla persona cara in difficoltà. Se la persona truffata accetta, l’interlocutore comunica che di lì a breve un assistente o un Carabiniere in borghese si recherà presso l’abitazione per ritirare il denaro contante.

C’è poi la truffa del finto addetto. Il truffatore si presenta a casa della vittima spacciandosi per rappresentante di una compagnia fornitrice di servizi (acqua, luce o gas), informando la vittima di nuove e più vantaggiose condizioni contrattuali. Con questo stratagemma, il malintenzionato ottiene la fiducia della vittima per raccoglierne i dati, successivamente utilizzati per aprire nuovi contratti a suo nome ma senza il suo consenso.

Attenzione anche alla truffa del call center. Il truffatore contatta telefonicamente la vittima, spacciandosi per un call center. Il finto operatore fa domande banali per indurre la vittima a rispondere con un “sì”, che verrà poi estrapolato e utilizzato come forma di assenso per l’attivazione di un nuovo contratto di fornitura. La vittima si accorge della truffa al momento della ricezione della prima bolletta.

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