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Comune unico a Trivero: «Dove vanno a finire 1,7 milioni?»

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Comune unico a Trivero: non è un coro di sì

Comune unico Trivero: le perplessità dell’ex consigliere

Non è un coro di sì e di applausi. Sul progetto di fusione volto a creare il Comune da 11mila abitanti con Trivero, Valle Mosso, Mosso e Soprana c’è anche chi manifesta i suoi dubbi. E’ il caso dell’ex consigliere comunale Silvano Civra Dano, che fin da sùbito aveva avviato un dibattito su Facebook. «Sì, perché se ci fermiamo un attimo a riflettere ci sono ancora troppi interrogativi da chiarire – spiega -. Esempio: si parla di 1,7 milioni extra all’anno, ma come verranno ripartiti? A cosa serviranno? E chi lo dice che nel frattempo Roma non tolga parte dei trasferimenti garantiti ora a tutti e quattro i Comuni? Insomma, a me sembra che ci prendano un po’ per la gola…».

Le questioni da chiarire

Civra Dano è tra le circa 250 persone che hanno partecipato ai due recenti incontri a Trivero e a Valle Mosso: «Sinceramente non mi hanno convinto gli interventi esterni degli amministratori. Ci hanno detto che è tutto bello, ma non hanno portato i bilanci. E poi quello che critico è questo strapotere della Regione: sembra che la fusione sia la panacea di tutti i mali, in realtà dobbiamo vedere bene i numeri». Insomma Civra Dano vuole vedere le cifre e avere certezze: «Si parla di 1,7 milioni di euro in più a favore del nuovo Comune. Ma in questi anni al nuovo ente arriveranno da Roma i contributi che già ognuno incassa, oppure ci sarà una riduzione? E chi ci dice che in futuro lo Stato non decida di togliere un po’ di soldi? Non ci sono garanzie che tutto si evolva realmente come promesso».

«Un quadro superficiale»

Eppure nelle vesti di consigliere comunale Silvano Civra Dano era stato tra i promotori di una fusione, ma con Portula. «E’ vero. E sono convinto che la fusione faccia bene, ma è stata fatta una presentazione all’acqua di rose. Ci hanno detto che tutto sarà bello. Ma è stato tracciato un quadro molto superficiale. Poi qualcuno mi deve spiegare per esempio come mai dall’alto si incentivino le fusioni e poi si fanno bandi come i “6000 campanili” che regalano ai piccoli Comuni centinaia di migliaia di euro grazie a un clic sul computer. E’ logico che Portula, per esempio, dopo aver fatto tutti i lavori non ha interesse a mettersi insieme ad altre realtà. Ma questa è la contraddizione dello Stato».

«Bisogna vedere lo statuto»

Per Civra Dano  prima di andare al voto con un referendum bisogna vedere lo statuto. «Mi ha fatto sorridere il consigliere Franco Foglia Parrucin che nel suo intervento ha detto di essere d’accordo con la fusione – riprende Civra Dano -. Ma come si fa a esporsi in questo modo se neppure si conoscono le regole che solo nello statuto andranno scritte? Mi sembra una posizione presa con faciloneria. Poi, ripeto, vorrei capire chi beneficerà del contributo extra di 1,7 milioni. Solo chiarito questo vedremo se la fusione è così bella per tutti o no».

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