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Politica

Gattinara, Baglione querela Negro per il caso della “faccenda che puzza”

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La famosa mail diventata pubblica per errore scatena la reazione del sindaco

Parte con una querela la corsa al voto a Gattinara. Il sindaco Daniele Baglione ha infatti deciso di denunciare il rivale Maurello Negro per via della ormai famosa frase contenuta in una e-mail giunta per sbaglio all’ufficio protocollo del municipio: «Chi è addentro ai lavori si rende conto che la faccenda puzza», riferita alla realizzazione del centro di protezione civile recentemente inaugurato a Gattinara.

La frase era contenuta in un carteggio, nell’intenzione privato, tra Negro ed esponenti del Pd. In realtà però in qualche modo lo scambio di battute è arrivato anche al Protocollo del Comune, al presidente del consiglio comunale Gianluca Valeri e al segretario comunale. «E’ quindi una mail pubblica – dice Baglione – che mette in discussione l’integrità ed il lavoro non solo mio, ma di tutti coloro che hanno lavorato con me per ottenere un importante risultato per Gattinara». E così è partita la querela. «Poi saranno gli organi competenti a decidere in merito alle responsabilità», dice Baglione.

Il testo completo della mail di Negro è questo: «Ciao a tutti, mi pare che la risposta sia chiara per chi vuol intendere, ma sappiamo che la maggioranza non sta ad ascoltare. Chi è addentro ai lavori si rende conto che la faccenda puzza. Personalmente avrei stirato delle conclusioni più dubitative sulla regolarità delle procedure. Bravi comunque, nella speranza (infondata?) che serva a qualcosa. Mi convinco sempre più della necessità di cambiare. Grazie per l’impegno».

Su quali siano i dubbi e le perplessità dell’opera, il consigliere Giancarlo Cardani dice: «Il progetto preliminare è stato redatto dall’ufficio tecnico del Comune con correttezza, ma in quello definitivo manca il piano di sicurezza e il coordinamento, lo schema di contratto e capitolato d’appalto, il parere obbligatorio dei vigili del fuoco. Manca anche la nomina del coordinatore per la sicurezza, così come la verifica del progetto. L’assegnazione dei lavori inoltre risulta essere stata fatta da una delle associazioni (che fanno parte del centro, ndr.) con procedure dirette e comunque senza un gara ufficiale, anche se l’importo superava i 40mila euro».

«Se ritengono che il nuovo centro di protezione civile non sia stato realizzato in modo corretto non devono fre altro che denunciare il fatto alle autorità competenti – risponde Baglione -. E’ inutile continuare ad insinuare scorrettezze, non solo sulla mia amministrazione ma anche sui tecnici regionali e sulle stesse associazioni».

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