Politica
Referendum Valdilana: vince il sì
Referendum Valdilana: a Soprana vince il sì con il 59 per cento circa, passa la fusione anche altrove: Trivero, Mosso e Valle Mosso diventeranno “località” del nuovo Comune.
Referendum Valdilana: vittoria del sì a Soprana
Era il centro dove la vittoria del sì era data più a rischio. Ma il progetto della fusione è riuscito a spuntarla con il 59 per cento circa dei sì contro il 41 per cento dei no (risultato finale 226 si e 158 no). Vittoria dei sì anche a Trivero, Vallemosso e Mosso.
A Trivero vittoria del sì con il 62 per cento
Risultato netto per il sì anche a Trivero, dove la battaglia politica è stata dura fino all’ultimo giorno: qui i favorevoli sono stati 1207 contro 723 no: quindi siamo intorno al 62 contro il 38 per cento circa. Ovviamente si tratta di percentuali calcolate solo sul numero di voti validi.
A Mosso stesse percentuali di Trivero
A Mosso vittoria del sì con 348 voti contro 213 no: sono quindi il 62 per cento i votanti favorevoli a Valdilana, 38 per cento i contrari, come a Trivero.
Affluenza complessivamente bassa
In ogni caso, l’affluenza ai seggi è stata modesta. A parte (ancora) Soprana dove è andato a votare un buon 60 per cento circa degli aventi diritto, negli altri centri non si è raggiunto il 40 o lo si è superato di poco.
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook
Luigi Bodega
12 Novembre 2018 at 9:03
Mi chiedo quale può essere il significato di un referendum per cui i promotori hanno dichiarato che la fusione si farà anche se dovessero vincere i NO.
Ha vinto il 60% del 40% cioè il 24% della popolazione.
Uno strano modo di interpretare la democrazia, queste manifestazioni fatte per cercare una conferma che non arriverà mai non fanno che dire che gli attuali politici, locali e nazionali, devono farsi da parte: sono vecchi e superati, nonostante l’età anagrafica di molti di loro.
Una canzone dei “Nomadi” risalente a circa 50 anni fa, citava: “Una politica per solo far carriera”.
Oggi gli Italiani vorrebbero una pulizia politica che spazzi via chi genera l’antipolitica.