Politica
Sabbia, dopo la vittoria del ”no” l’opposizione chiede lo stop alla fusione con Varallo
I consiglieri di minoranza attaccano il sindaco: «L’esito del voto lo ha delegittimato nel procedere sulla strada da lui avviata». E oggi c’è consiglio
Sabbia ha detto “no” alla fusione con Varallo e ora la minoranza consiliare chiede al sindaco di fare marcia indietro. Questo perché Carlo Stragiotti aveva appoggiato apertamente il progetto. Inoltre l’opposizione mette in dubbio che abbia ancora la legittimazione per fare il sindaco, almeno a livello di capacità di rappresentare il paese. Domenica scorsa al referendum il “no” ha vinto per 29 voti conto 18, pari al 62 per cento dei voti validi. A Varallo, dove però solo il 21 per cento si è recato a votare, hanno prevalso i “si”, con 1102 voti a favore e 194 “no”. Se i varallesi si sono dimostrati “tiepidi” nei confronti della fusione, a Sabbia invece la questione è stata molto sentita, tanto che alle urne è andato oltre il 90 per cento.
«Adesso finalmente il sindaco Stragiotti dovrà necessariamente prendere atto della volontà dei suoi concittadini – scrivono i consiglieri Marco Masto, Corinne Bedolis, Roberto Marchi – che hanno evidenziato con il voto che il percorso intrapreso, le modalità e le tempistiche non erano, come già detto, corrette. L’esito del voto ha delegittimato il primo cittadino nel procedere sulla strada da lui avviata. Le prime dichiarazioni dimostrano, ancora una volta, la mancanza di coraggio nell’affermare le proprie scelte: non sarà infatti la Regione a dover decidere il destino del Comune di Sabbia. Trattandosi di incorporazione, la Regione interverrà solo se i Comuni interessati richiederanno l’avvio del procedimento».
Il passaggio chiave sarà il prossimo consiglio comunale di Sabbia, indetto per oggi, sabato 7 ottobre: «Quella sarà la sede dove verrà deciso il futuro del Comune di Sabbia. La Regione verrà chiamata in causa solo se il consiglio delibererà di procedere con l’iter intrapreso. Comunque una decisione in tal senso prevede da parte dei consiglieri un’assunzione di responsabilità davvero gravosa: un affronto imperdonabile alla partecipazione democratica. Non vogliamo credere che il destino del nostro Comune sia legato ad impegni già presi dal sindaco Stragiotti prima ancora di conoscere l’esito della consultazione referendaria, basati solo ed esclusivamente sulle considerazioni economiche degli incentivi. Se così fosse la sua posizione sarebbe ancor più grave e soprattutto irrispettosa nei confronti della comunità sabbiese che con questo voto ha evidenziato di non sentirsi più rappresentata dal suo sindaco, sia all’interno del Comune di Varallo, che, a nostro parere, nel proseguimento dell’attività amministrativa».
Invece Varallo al progetto di fusione con Sabbia ci crede ancora. «Credo che la Regione ci darà ragione – commenta il vice sindaco Pietro Bondetti – Del resto sono partite proprio da Torino le spinte per unificare i Comuni. Bondetti spiega che sarebbe più conveniente per Sabbia unirsi a Varallo piuttosto che “fondersi” con altri piccoli centri della val Mastallone. «Sommando i cinque Comuni montani non si prendono in 10 anni i soldi che arriverebbero subito. Per Sabbia si parla di 2 milioni di euro, investiti per far rivivere il paese».
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook